La rivoluzione industriale in senso stretto,quella del carbone e del ferro,iniziata in
Inghilterra intorno al 1770,voleva dire l'estensione graduale dell'uso delle macchine,l'impiego
di uomini,donne e bambini in fabbriche,un passaggio abbastanza costante della popolazione
dal lavoro per lo più agricolo all'occupazione nelle fabbriche. La seconda rivoluzione
industriale fu diversa: non poté più essere chiamata la rivoluzione del carbone e del ferro,
anche se questi prodotti rimanevano fondamentali,perché,dopo il 1870,si iniziava l'età
dell'acciaio e dell'elettricità,del petrolio e della chimica. Fino al 1850 l'acciaio "era una
materia quasi preziosa",con una produzione mondiale di 80.000 tonnellate: nel 1900 la
produzione era arrivata a 28 milioni di tonnellate. Lo stesso si dica dell'alluminio: per la
prima volta diventò facilmente disponibile una nuova materia prima,che avrebbe presto
acquistato un'importanza di prim'ordine,ad esempio,nella nascente industria d'aeroplani.
Queste novità erano state a loro volta generate da mutamenti ancora più importanti:
l'introduzione dell'elettricità come nuova fonte di luce,calore ed energia,e la trasformazione
dell'industria chimica. Una terza industria nuova,dagli effetti ugualmente rivoluzionari,era
quella del petrolio: una fonte di energia equivalente al carbone e all'elettricità.
Lo sviluppo dell'elettricità fu ancora più sorprendente,e la sua ascesa fu segnata dall'invenzione
della dinamo da parte di Siemens nel 1867,dall'invenzione della lampadina fatta da Edison
nel 1879,dall'inaugurazione del primo impianto per la produzione di energia elettrica a
New York nel 1882. Nessuno nel 1850 avrebbe potuto predire l'uso dell'elettricità come fonte
di energia su larga scala; ma quando entrò nella pratica comune,cambiò il mondo.
Altro campo il cui progresso raggiunto in questo periodo avrebbe avuto un'inestimabile
importanza per il futuro era quello della medicina,dell'igiene e della nutrizione.
La microbiologia,la biochimica e la batteriologia nacquero come scienze nuove,e fra i
risultati più significativi si ebbero la produzione del primo antibiotico, il Salvarsan, nel
1909,la scoperta delle vitamine e degli ormoni,nel 1902,e l'identificazione della zanzara come
veicolo della malaria,nel 1879. L'aspirina apparve per la prima volta sul mercato nel 1899.
Nella stessa epoca l'anestesia e l'uso generalizzato delle tecniche antisettiche e asettiche
stavano sconvolgendo tutta la medicina pratica. Le nuove conoscenze nel campo della
chimica e della biologia produssero anche nell'agricoltura una rivoluzione. Nuovi metodi
di conservazione del cibo,basati su principi della sterilizzazione usati nella pratica medica,
permisero di immagazzinare grandi quantità alimentari e provvedere rifornimenti regolari e
a buon mercato alla popolazione mondiale in aumento. E' innegabile l'enorme importanza
di questi progressi in un'epoca in cui gli sviluppi industriali modificavano tutto il modo di
vivere . L'industria dello scatolame,favorita dai nuovi processi di laminazione della latta,
prese ora l'avvio,la vendita di vegetali in scatola aumentò dalle 400.000 casse nel 1870 a
55 milioni nel 1914. Altri fattori che facilitarono l'approvvigionamento di cibi a buon
mercato per le crescenti popolazioni industriali furono il completamento delle ferrovie
principali,la costruzione di navi di grande tonnellaggio e il perfezionamento delle tecniche
di refrigerazione. Dal 1876 erano usati vagoni frigorifero per portare carne congelata da
Kansas City a New York,e navi refrigeranti la portavano in Europa. Fin dal 1877 si poterono
avere consegne di carne bovina in buono stato dall'Argentina in Europa; il primo carico di
montone surgelato dalla Nuova Zelanda arrivò sul mercato inglese nel 1882.
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