Quando
Dio diede
a Israele la terra che aveva promesso ad Abraamo,essa era abitata da
nazioni moralmente degradate. Dio
stesso decretò la fine
di queste nazioni malvagie e che incaricò gli israeliti quali
giustizieri per farlo. Infatti in Deuteronomio
7:2 Dio disse:” Il tuo Dio te le darà in mano,e tu
le sconfiggerai. Devi assolutamente destinarle alla distruzione. Non
devi fare nessun patto con loro né devi averne alcuna pietà”.
Molti criticano questa azione.
Altri riconoscono umilmente che gli uomini imperfetti non hanno certo
il diritto di ergersi a giudici di Dio. Confrontando Ezechiele
18:29,Dio disse: “Ma la casa d'Israele dirà:”Il
modo di agire di Dio è ingiusto”. E' davvero il mio modo di agire
ad essere ingiusto,o casa d'Israele? Non è forse il vostro modo di
agire ad essere ingiusto?”.Molte
volte,presuntuosamente,lo sfidarono. Alcune persone desiderano capire
il perché Dio agì in un certo modo. E cosa possiamo apprendere? Da
questi lontani racconti storici apprendiamo che tutti i popoli che
abitano la terra sono responsabili davanti a Dio,il
Supremo Creatore, sia
che affermino di credere in Lui,o no. Dimostra anche che Dio,pur
essendo molto,molto paziente,non chiude i suoi bellissimi Occhi
davanti alle
trasgressioni. I racconti fanno capire molto bene che davanti agli
occhi di Dio la
responsabilità dei figli piccoli ricade sui genitori; Egli non
solleva i genitori da questa importante responsabilità di educare
bene i figli e non dà loro motivo di illudersi che le loro azioni
influiranno soltanto su di loro. E' molto chiaro il suo concetto che
è espresso in Deuteronomio
30:19,si legge: “Oggi chiamo i cieli e la terra a
testimoni contro di te del fatto che ti ho messo davanti la vita e la
morte,la benedizione e la maledizione; e devi scegliere la vita così
da vivere,tu e i tuoi discendenti”. Ma
è mostrato pure che chiunque abbandona la condotta errata e si volge
con cuore completo ( cioè dando sincera devozione a Dio),può essere
risparmiato dalla distruzione. E non mi dite poi….che non è Buono,
lo è stato in passato,e
continua ad esserlo anche con noi oggi,perché ricordate molto bene
che….nessun male,o malattia proviene da Lui,ma dallo spirito
malvagio che pervade e inganna il mondo.
Dio
è
grande,e
grande è anche la sua sconfinata Misericordia
e amorevole Benignità per
tutti coloro che lo cercano sinceramente,benché non è lontano da
nessuno di noi.
La città di Gerusalemme
L'antica
città di Gerusalemme era il luogo in cui Dio
aveva deciso di
porre il suo nome. In 2
Cronache 6:6 leggiamo: “ Ma ora ho scelto Gerusalemme
affinché vi rimanga il mio nome e ho scelto Davide perché governi
il mio popolo Israele”. La
città era sia il nucleo della pura adorazione che la sede del
governo di Israele. Si diceva che i re che regnavano a Gerusalemme
sedevano “sul trono di Dio”. Il
re Davide sottrasse ai gebusei la fortezza del monte Sion e ne fece
la sua capitale. Salomone (nonché suo figlio) ampliò la città e la
portò all'apice dello splendore con le sue opere edilizie,costruendo
un magnifico tempio e un imponente complesso di edifici governativi
sul monte Moria e sui suoi pendii. La città di Gerusalemme aveva
stretta relazione con il nome di Dio. Questo ci aiuta a capire perché
le profezie bibliche attribuiscono così tanta importanza a
Gerusalemme. Essa rappresenta il fulcro da dove si congiungerà il
Regno Messianico di Dio
affidato a Gesù
Cristo. Vi siete mai
chiesti….cos'è il Regno di Dio? Esiste davvero.? Può
sembrare un concetto complicato,sì,è vero,all'inizio un po' lo è,ma
il punto chiave è capire su cosa si basa questo Regno. Non è un
reame spirituale,oppure...chissà dove,quando Dio porterà il suo
Regno,lo porterà qui sulla terra,perciò è fondamentale capire che
si tratta di un Governo
Celeste che adesso è in
cielo. E suo Figlio,Gesù
Cristo,è la “chiave”
che reggerà questo Regno
che durerà in eterno,distruggerà tutti i governi umani
(responsabili di aver causato sofferenze e atrocità
all'umanità,avendo cospirato e ingannato),e sussisterà a tempo
indefinito,portando moltissime benedizioni a tutta l'umanità che
sopravvivrà al giudizio.
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