E' capitato a tutti: alla fine di un pasto abbondante,nonostante ci si sente completamente
sazi,difronte a un dessert goloso lo stomaco sembra capace di liberare un ulteriore posticino.
Ma come è possibile? Sono stati condotti diversi studi,più o meno seri,per approfondire questo
fenomeno. Secondo Barbara Rolls,docente di Scienze della Nutrizione alla Pennsylvania State
University,in alcune situazioni possiamo effettivamente contare su una sorta di spazio
supplementare che,anche se abbiamo la sensazione di scoppiare per il cibo già ingerito,ci
permette di non rinunciare a una fetta di torta. Per la Rolls,questo avviene a causa di un
meccanismo che ha definito "sazietà sensoriale specifica": si tratta di un limite che il nostro
corpo,evolvendosi,ha imparato a imporre all'appetito per impedirci di mangiare continuamente
gli stessi cibi. In questo modo veniamo spinti istintivamente ad adottare una dieta più varia
e salutare,con una maggiore quantità di sostanze nutrienti. Il fenomeno fu descritto per la prima
volta nel 1956 dal neurofisiologo francese Jacques Le Magnen,ma furono Barbara Rolls e lo
psicologo e neuroscienziato inglese Edmund Rolls a spiegarlo in maniera più dettagliata nel
1981, in virtù di un test condotto su un gruppo di volontari. Nello studio,i partecipanti
valutarono il gradimento di otto alimenti diversi assaggiandone un pezzetto di ciascuno: il
più appetibile fu dato loro per pranzo in grande quantità,perché ne mangiassero fino a sentirsi
sazi. Poco tempo dopo il pasto,i volontari assaggiarono nuovamente gli otto alimenti,mostrando
che il gradimento per quello mangiato a pranzo era calato notevolmente rispetto agli altri sette.
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