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Le piante bulbose



Gladioli in fiore per tutta l'estate

L'inizio di aprile (o la fine di marzo) segnano il periodo adatto al primo interramento dei cormi di gladiolo,che potrà essere ripetuto a distanza di 15 giorni (non oltre la fine di maggio) per ottenere una fioritura scalare che prosegua così sino alla piena estate. Dovrete dividere i bulbi in 4 o 5 gruppi,e solo quando appariranno dal terreno i germogli della prima piantagione,comincerete a interrare il 2° gruppo,e così via. I bulbi inattivi dovranno essere tenuti in un locale fresco e buio per evitare che germoglino ; sarà bene controllarli spesso,e provvedere all'eventuale interramento di quelli che accennassero a entrare in vegetazione. La coltivazione dei gladioli riesce meglio in piena terra che in vaso,ma si possono ottenere risultati buoni anche in grandi cassette,profonde almeno 30 cm,purché in posizione assolata. Il terreno più adatto a questi fiori è quello da giardino,concimato con un fertilizzante completo,unito alla terra con un buon anticipo sulla data di piantagione. I cormi di gladiolo debbono essere interrati a circa 10 cm di profondità e alla distanza di 20 cm uno dall'altro,assestando bene il terreno attorno ai bulbi infiggendo ai lati di ognuno un sottile stelo di bambù che avrà il compito di sostenere le future piante. Procedendo subito a questa operazione si eviterà (come spesso accade se si piantano i paletti di sostegno quando il gladiolo è già sviluppato) di ledere i cormi o le radici. Come “tutori” usate dei sottili fusti di bambù alti 70-80 cm,oppure semplici bacchette di plastica grosse un dito,cui legherete gli steli dei gladioli all'apparire della quarta foglia,legandoli con rafia,ma senza stringere troppo. In seguito dovrete soltanto tenere il terreno libero dalle erbe infestanti e annaffiare dapprima con moderazione e in seguito più abbondantemente. All'apparire della quarta foglia,bisognerà somministrare un fertilizzante completo sciolto in acqua,nella dose di 1 cucchiaino da caffè per pianta,evitando di far cadere il liquido troppo vicino allo stelo. Questa concimazione dovrà essere ripetuta all'apparire della spiga fiorifera e contribuirà a produrre corolle grandi e di colore intenso. Durante i mesi caldi,per proteggere la base delle piante si userà una “Pacciamatura” di paglia e letame,oppure di foglie secche mescolate a un fertilizzante e lasciate macerare per diverso tempo in un angolo ombroso e umido. La raccolta dei fiori dovrà essere fatta di prima mattina,scegliendo le spighe non del tutto schiuse,che completeranno la propria fioritura nell'acqua. Cogliendo i gladioli,bisognerà lasciare sullo stelo 3 o 4 foglie,indispensabili al normale processo di nutrizione e respirazione e allo sviluppo del cormo. Le cura dovranno essere continuate sino all'ingiallimento di queste foglie superstiti,che si determina di solito tra settembre e ottobre,periodo utile alla rimozione dei cormi. Oltre alle solite varietà-alcune delle quali portano fiori giganti,dai colori strani e dalle screziature più varie- oggi anche in Italia stanno diventando popolari i gladioli in miniatura del tipo Butterfly,ossia “farfalla” ,che sono veramente deliziosi. Sono gladioli simili nella forma a fiori che tutti conosciamo,ma le cui corolle non superano i 5-6 cm,mentre gli steli raggiungono l'altezza massima di 60-70 cm. La forma delle corolle richiama la disposizione delle ali di una farfalla e i colori presentano accostamenti impensati,riscontrabili soltanto agli insetti tropicali. La coltivazione di questi gladioli non differisce da quella per le specie a grande fiore. Però i cormi potranno essere piantati a minore distanza e profondità e non saranno necessarie le due concimazioni di nitrato,proprio per evitare che le spighe assumano uno sviluppo che farebbe perdere alle piante la caratteristica “miniatura”.




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