L'11 aprile 1953,sul litorale di Torvaianica,vicino a Capocotta (Roma) ,venne ritrovato il cadavere di una giovane donna di 21 anni di nome Wilma Montesi. La sua morte fu spiegata con una banale congestione,ma varie circostanze,come l'assenza di alcuni vestiti indossati dalla vittima e il fatto che il cadavere si trovasse a più di 20 km da casa,apparvero fin da subito sospette.
Il caso scottante. La stampa iniziò a indagare e il “caso Montesi” balzò così agli onori delle cronache,coinvolgendo nomi illustri come Piero Piccioni,figlio dell'allora ministro degli Esteri e sospettato di avere avuto un ruolo nella morte della donna. Secondo alcune testimonianze,la Montesi,che ambiva a una carriera nel cinema,sarebbe stata vittima di un mix di droghe e alcol dopo aver partecipato a un “festino” svoltosi proprio a Capocotta,insieme a personalità di spicco dell'epoca. Il processo,celebrato 3 anni dopo,si concluse in un nulla di fatto,ma lo scandalo ebbe conseguenze esplosive,portando alle dimissioni del ministro Piccioni nel 1954. Le circostanze della morte erano sospette,ma non si seppe mai la verità.
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