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Lo Stromboli


 Stromboli (è un'isola appartenente all'arcipelago delle isole Eolie,in Sicilia. Posta nel bacino Tirreno del mar Mediterraneo occidentale,è la più settentrionale e si estende su una superficie di 12.2 kmq . Sull'isola è presente il vulcano Stromboli). E' uno stratovulcano attivo facente parte dell'arco Eoliano ; l'edificio vulcanico è alto 926 m sopra il livello del mare,e raggiunge una profondità compresa tra 1.300 m e i 2.400 m al di sotto del livello del mare. Lo Stromboli è un vulcano caratterizzato da esplosioni regolari (sono eruzioni che consistono nell'espulsione di scorie incandescenti,lapilli e bombe di lava) causate dallo scoppio di bolle di gas che risalgono più velocemente del magma circostante ; le sue eruzioni avvengono con intervalli che possono variare da minuti a diverse ore. La sua attività “ordinariaha luogo a una quota di 750 m sopra il livello del mare dalle diverse bocche eruttive presenti nell'area craterica e allineate in direzione nord-est sud-ovest. Tale attività consiste in esplosioni intermittenti di media energia,al solito durano qualche secondo o decine di secondi,e sono ben separate tra loro,durante le quali vengono emesse piccole quantità di bombe scoriacee (una bomba di lava è una “goccia” di roccia ardente avente un diametro superiore ai 64 mm,che si forma durante l'eruzione ; durante questo evento diversi frammenti di lava dotati di una specifica viscosità vengono espulsi dal vulcano) incandescenti,lapilli (sono piccoli frammenti solidi di lava e,più in generale di tefra,che vengono espulsi violentemente durante le eruzioni esplosive),ceneri vulcaniche (sono minuscole particelle di rocce e minerali espulse da coni vulcanici durante le fasi esplosive ; in queste fasi le rocce infatti si frantumano ed il magma si separa in minuscole particelle) e blocchi litici,con velocità di uscita compresa tra 20 a 120 m al secondo e altezze comprese tra poche decine ad alcune centinaia di metri. L'attività eruttiva è associata a un degassamento ( il degassaggio è il procedimento che porta alla rimozione di gas disciolti nei liquidi) continuo dell'area craterica,il cui volume stimato è di 6.000-12.000 t/d,e che consiste principalmente di acqua (H2 O : 3.200 -6.300 t/d),anidride carbonica (CO2 : 2.900-5.800 t/d),e anidride solforosa (diossido di zolfo : è un gas incolore dal tipico odore empireumatico di bruciato,non intenso ma soffocante, SO2 : 400-800 t/d) e quantità minori di acido cloridrico Hcl e fluoridrico HF. Periodi di totale inattività,senza lanci di materiale,sono piuttosto rari. Il più lungo si è protratto per circa due anni,dal 1908 al 1910. Periodi di prolungata quiescenza, della durata di qualche mese,sono stati registrati più volte. Le eruzioni stromboliane più violente risalgono al 1919 e al 1930. Per la prima e finora unica volta nella storia recente del vulcano,delle colate laviche si riversarono anche al di fuori della Sciara del Fuoco (è un ghiaione o depressione situata sull'isola e corre lungo il fianco settentrionale ed è delimitata da due creste), arrivando a lambire i centri abitati (Piscità fu sfiorata ad appena 20 m), causando ingenti danni e numerose vittime,e causando un piccolo tsunami che alzò un'onda di 2-3 m che arrivò colpendo e facendo danni a Capo Vaticano (è un'estesa località promontuosa,balneare e pianeggiante della frazione di San Nicolò,nel comune di Ricadi ,situato tra Pizzo Calabro e Nicotera,lungo la “Costa degli Deinoto tratto di costa del Tirreno meridionale),in Calabria. Il parossismo rappresenta la manifestazione più energetica dello Stromboli ; consistono in violente e improvvise esplosioni “tipo cannonata”,durante le quali avvengono le emissioni sostenute di scorie incandescenti,ceneri,bombe e blocchi litici a distanze considerevoli,fino ad interessare le zone abitate. Tali esplosioni producono nubi convettive che raggiungono quote di 10 km. Durante i parossismi sono emessi volumi sensibilmente maggiori di materiali rispetto alle eruzioni normali e possono avvenire profonde modificazioni dell'area craterica. Il 30 dicembre 2002 un'onda anomala di circa 20 m ha causato 6 feriti,il danneggiamento di diverse imbarcazioni e fatto scattare il piano di evacuazione dell'isola. Dello Stromboli ci sono stati 26 episodi durante i quali si sono avute emissioni laviche. I prodotti emessi sono rappresentati principalmente da colate di spessore variabile ; la morfologia del vulcano obbliga le colate a riversarsi sul versante nord-occidentale,dove sono confinate all'interno della Sciara di Fuoco e quindi non sono un pericolo per la popolazione dell'isola. Le colate fuoriescono generalmente attraverso fratture eruttive nella zona craterica o all'interno della Sciara del Fuoco,ma possono generarsi anche per tracimazione dal bordo craterico. Il vulcano emerse dal mare circa 160.000 anni fa. Inizialmente i centri di emissione furono nella parte meridionale dell'isola,dove affiorarono le unità più antiche appartenenti ai complessi del Palostromboli I e II . Circa 35.000 anni fa il centro di emissione migrò leggermente verso nord e le emissioni di lava e i depositi piroclastici legati ad eruzioni esplosive dettero origine a un cono che raggiunge quota 700 m sopra il livello del mare (Paleostromboli III ). Le fasi successive videro la formazione e il collasso calderico di vari edifici vulcanici. In particolare, a circa 34.600 anni fa risale il complesso eruttivo di Scari,osservabile presso Scari a sud del paese sotto forma di spesse sequenze di bombe vulcaniche,lapilli e lahar . Mentre successivo (circa 26 milioni di anni fa) è il complesso del Vancori,caratterizzato da depositi piroclastici e basalti shoshomitici. In questa fase,la vetta del vulcano era occupata probabilmente da una grande caldera. Il ciclo Scari-Vancori si concluse con il collasso laterale (una grande frana ) del settore occidentale e nord-occidentale dell'edificio vulcanico. La fase successiva partendo da circa 13.800 anni fa,vide la ricostruzione dell'edificio nel settore nord-occidentale. Il nuovo centro eruttivo,detto Neostromboli, era ubicato a nord del costone del Vancori. Contemporaneamente,alcuni centri eruttivi secondari danno origine al “Timpone del Fuocopresso Ginostra (è una frazione del comune di Lipari,nella città di Messina ; di abitanti residenti sono circa 40),alle lave di San Bartolo e San Vincenzo. All'incirca tra 10.000 e 5.000 anni fa il settore nord-occidentale subì nuovi collassi laterali (frane),lasciando una profonda depressione a forma di ferro di cavallo che si estende dalla cima fino a una profondità di circa 2.000 m sotto il livello del mare : la Sciara del Fuoco. Lentamente la depressione venne riempita da materiale piroclastico e colate di lava. Il centro eruttivo attuale è rappresentato da un grande cono piroclastico che si trova nella parte sommitale della Sciara del Fuoco,a quota inferiore rispetto al Pizzo Sopra la fossa,ed è caratterizzato da 3 crateri allineati parallelamente alla Sciara,in direzione nord-est -sud-ovest ).


L'eruzione dello Stromboli del 1930


Le eruzioni di tipo vulcaniano mostrano diverse caratteristiche comuni. La massa delle rocce espulse durante l'eruzione è di solito compresa tra le 102 – 106 tonnellate e contiene un'elevata proporzione di materiale non magmatico (>50%) ; l'11 settembre 1930 iniziò alle 8:10 AM l'eruzione di tipo vulcaniano dello Stromboli, quando la cenere si liberò per 10 minuti. Poi alle 9:52 si verificarono due esplosioni di incredibile potenza che fecero tremare l'intera isola. Furono scagliati blocchi di materiale a circa 2 km,che ricaddero dal cielo sfondando edifici. Poi si generò uno tsunami alto 2.5 m . Entro le 10:40 la fase esplosiva dell'eruzione si concluse. Seguì l'espulsione della lava,che fluì giù per la Sciara del Fuoco,durando fino alla notte. Nello stesso momento scorie incandescenti fluirono giù per la Valle di Vallomazzo ed entrarono in mare vicino a Piscità. Si ritiene che,a causa di un crollo parziale del condotto magmatico,sia entrata acqua che si trasformò in un lampo in vapore e prese la “via di fuga” più facile attraverso il condotto aperto. L'espansione per contatto con il magma fuso generò poi le due enormi esplosioni. Ci furono 6 morti. Quattro pescatori morirono quando le valanghe di scorie bollenti agitarono il mare. Una persona fu uccisa nel villaggio di Stromboli dai blocchi cadenti e la sesta dallo tsunami.


Paura a Stromboli,erutta il vulcano e piovono lapilli incandescenti sulla parte abitata


Passò da poco le 12:00 PM,una forte esplosione è avvenuta sullo Stromboli con ricaduta di sabbia,cenere e materiale vulcanico. Un gruppo di turisti si rifugiò nella Chiesa di San Vincenzo. Alcuni testimoni riferiscono che l'eruzione, preceduta da un forte boato,fu di intensità maggiore rispetto a quella che il 3 luglio 2019 provocò una vittima. Le telecamere di sorveglianza dell'Osservatorio Etneo dell'INGV avevano distinto 2 eventi esplosivi principali molto ravvicinati,30 secondi l'uno dall'altro,preceduti un paio di minuti prima alle 16:44 da alcuni trabocchi lavici scaturiti da tutte le bocche attive della terrazza craterica. La colonna eruttiva si innalzò per oltre 2 km al di sopra dell'area sommitale disperdendosi in direzione sud-ovest. I prodotti generati dalla sequenza esplosiva ricaddero lungo i fianchi del vulcano : materiale e lapilli incandescenti che provocarono incendi su più punti. L'INGV mise in guardia circa l'instabilità dello Stromboli : “Dopo l'esplosione del 3 luglio,il vulcano si è mantenuto in uno stato di apparente instabilità,caratterizzata da esplosioni di ampiezza media o anche alta,che si sono verificate esclusivamente nei crateri sommitali,nella terrazza del vulcano”,disse il direttore dell'Osservatorio Eugenio Privitera. Aggiungendo :”Abbiamo assistito ad alcune colate laviche dagli stessi crateri sulla parte medio-alta della Sciara del Fuoco. A fronte di queste colate si sono verificate frane e rotolamenti di blocchi incandescenti finiti in mare”. E avvertì:”Dato che le esplosioni parossistiche non sono prevedibili,non possiamo escludere che queste si possano ripetere con un intervallo di tempo abbastanza breve rispetto alle precedenti”. Insomma, lo Stromboli è un vulcano “in attività persistente che determina un rischio vulcanico costante,dovuto all'attività esplosiva dai crateri sommitali e dalla possibilità che possa franare una parte della Sciara del Fuoco,generando anche uno tsunami che interesserebbe le coste dell'isola”.



Cosa scatenò la violenta eruzione del 2019?


E' da attribuire la causa a ricariche veloci di magmi ricchi di gas,provenienti dai livelli più profondi del sistema di alimentazione del vulcano. Oppure un nuovo modello suggerisce invece che l'innesco delle eruzioni sia da attribuire a processi top-down del tutto accidentali,dovuti a brusche modifiche della geometria delle parti più superficiali dei condotti oppure a ostruzioni transienti degli stessi. Quando il processo che scatena le eruzioni parte del basso,è possibile individuare dei segnali precursori (quello tipico è la deformazione del suolo,dovuto al movimento del magma). Il 10 novembre 2020 alle 21:04 PM della sera il primo evento eruttivo interessò l'area centro-meridionale della terrazza craterica. L'evento durò circa 6 minuti e produsse una colonna eruttiva verticale. I prodotti eruttati si sono dispersi lungo la Sciara del Fuoco provocando un rotolamento diffuso dei prodotti piroclastici. Il fenomeno si è sviluppato generando almeno altre 3 esplosioni di minore intensità rispetto a quella maggiore e si è esaurito alle 21:10 dello stesso giorno. Dal punto di vista sismico il fenomeno è stato caratterizzato da una sequenza di eventi a bassa frequenza iniziata alle 21:03 del 10 novembre 2020,con un'ampiezza di tremore vulcanico senza variazioni significative. Alle 23:11 tutti i parametri monitorati sono tonati alla normale attività. Il 16 novembre,alle 10:17 AM del mattino è stata osservata una nuova esplosione maggiore generata dalla terrazza craterica. I prodotti emessi sono ricaduti abbondanti lungo la Sciara del Fuoco,mentre per alcuni minuti sono ricaduti cenere e lapilli sul centro abitato. L'evento ha generato una densa nube di cenere alta 1 km sopra la vetta del vulcano,e una corrente piroclastica si è riversata lungo la Sciara del Fuoco, raggiungendo rapidamente la linea di costa espandendosi sul mare per 200 m. Dal punto di vista sismico il fenomeno è stato caratterizzato da una sequenza di eventi esplosivi e di frana e terminata alle 14:10. Per quanto riguarda l'ampiezza del tremore vulcanico non sono state registrate variazioni.






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