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La strage di Ustica


 E' stato un disastro aereo avvenuto il 27 giugno 1980 alle 20:59 PM nel mar Tirreno meridionale,nel tratto compreso tra le isole di Ponza e Ustica (è un'isola del Mar Tirreno posta a circa 67 km a nord-ovest di Palermo e a 95 km a ovest di Alicudi,ma non fa parte delle isole Eolie ; occupa una superficie di circa 8.65 km2 con una circonferenza di 12 km,misura 3.5 km di lunghezza e 25 km di larghezza. Geologicamente l'isola è di origine vulcanica : rappresenta la parte terminale di un grande complesso vulcanico sommerso del diametro di circa

30 km. L'attività del vulcano si è protratta per circa 600.000 anni nel Pleistocene- 750.000-130.000 ).

Vi fu coinvolto il volo di linea IH870 della compagnia Itavia (fondata nel 1958 e operativa fino al 1981) partito dall'aeroporto di Bologna- Borgo Panigale e diretto all'aeroporto di Palermo-Punta Raisi. Improvvisamente quest'ultimo perse il contatto radio con l'Arca Control Center di Roma,si spezzò in almeno due grossi blocchi e cadde nel mar Tirreno. Morirono tutti gli 81 passeggeri.

In tutti questi anni sono state formulate molte ipotesi : una delle più battute, riguarda un coinvolgimento internazionale,in particolare francese,libico e statunitense secondo cui l'aereo si sarebbe trovato sulla linea di fuoco di un combattimento aereo venendo bersagliato da un missile (lanciato da un caccia francese con l'intenzione di colpire un MIG delle forze aeree nordafricane).

Altre ipotesi,meno accreditate e,alle prove dei fatti,rivelate inconsistenti, parlano di un cedimento strutturale o di un attentato terroristico (un ordigno esplosivo di cui è stata ipotizzata la collocazione a bordo in varie posizioni, per ultimo nella toilette del velivolo). Quest'ultima ipotesi,però,appare in forte contrasto sia con la scoperta di varie parti integre della fusoliera (è la parte principale del corpo di un aeromobile che contiene i passeggeri o il carico), quali vani carrelli e bagagliaio e perfino il sedile del WC della toilette, risultato intatto,a suggerire che non ci sia stata alcuna esplosione interna,sia con l'accertata presenza di sostanze esplosive come il T4 e il TNT. La più autorevole spiegazione della causa del disastro è giunta nel febbraio del 2007 dal Presidente Francesco Cossiga,il quale,riferendone all'Autorità Giudiziaria attribuì la responsabilità involontaria dell'abbattimento di un missile francese, lanciato da un velivolo dell'Aéronavale (è la marina militare della Francia), decollato dalla portaerei Clemenceau,e che furono i servizi segreti italiani ad informare lui e l'allora ministro dell'interno Giuliano Amato dell'accaduto. Il missile era destinato,nelle intenzioni del lanciatore,a un velivolo libico su cui si sarebbe trovato Gheddafi. Dal punto di vista penale,i procedimenti per alto tradimento a carico di 4 esponenti dei vertici militari italiani (riguardanti la falsità e l'omissione di comunicazioni) si sono conclusi con l'assoluzione degli imputati “perché il fatto non sussiste” o per prescrizione. Altri procedimenti, a carico di circa 80 militari del personale dell'Aeronautica, si conclusero con condanne per vari reati,tra cui falso e distruzione di documenti. La compagnia Itavia di Aldo Davanzali,già pesantemente indebitata prima del disastro, cessò le operazioni il 10 dicembre 1980 ; il 12 dicembre le fu definitivamente revocata la licenza di operatore aereo.


. Alle 20:08 PM del 27 giugno il DC-9-I-TIGI decolla per il volo di linea IH870 da Bologna diretto a Palermo con 113 minuti di ritardo accumulati nei servizi precedenti. Una volta partito,il volo si svolge regolarmente nei tempi e sulla rotta assegnata fino all'ultimo contatto radio che avviene alle 20:59. Cosa accadde? Al momento della sparizione l'aereo si trovava a circa 7.000 m d'altezza sul braccio di mare compreso tra le isole di Ponza e Ustica,a una velocità di 800 km/h.


. Alle 21:04 PM,chiamato per l'autorizzazione di inizio discesa su Palermo

(previsto alle 21:13),il volo IH870 non risponde. L'operatore tenta invano le chiamate : i tentativi per riprendere il contatto vengono effettuati anche dai radar militari di Marsala e dalla Torre di Controllo di Palermo.


. Alle 21:25 PM il Comando del Soccorso Aereo di Martina Franca (è un comune di 47.126 abitanti della provincia di Taranto,in Puglia) assume la direzione delle operazioni di ricerca e allerta il 15° Stormo a Ciampino.


. Alle 21:55 PM decolla il primo HH-3F e incomincia a perlustrare l'area presunta dell'incidente. L'aereo viene dato per disperso.


Le vittime furono 81,di cui 13 bambini,ma furono ritrovate e recuperate solo 39 salme.

Sulle 7 salme di cui fu disposta l'autopsia furono riscontrati grandi traumi da caduta (a livello scheletrico e viscerale),sia lesioni enfisematose (l'enfisema è una patologia polmonare in cui vi è un aumento della quota d'aria) polmonari da

decompressione (è una patologia che si verifica a causa della formazione di bolle all'interno del circolo ematico o dei tessuti,ed è provocata dalla mancata eliminazione dei gas inerti),ma tuttavia,non causarono direttamente il decesso dei passeggeri. La morte sopraggiunse in seguito,a causa di traumi fatali, del tutto riconducibili a schegge o all'impatto fortissimo del velivolo con l'acqua.

Sui pochi resti rimasti disponibili dell'aereo,i periti rinvennero tracce di esplosivo. Nel 1982,una perizia eseguita da parte di esperti dell'Aeronautica Militare Italiana rivelò del T4 (cioè esplosivo plastico) ; perciò la causa dell'incidente fu dirottata sulla detonazione di una massa esplosiva presente a bordo del velivolo. Questo,indebolì l'ipotesi del cedimento strutturale o cattiva manutenzione. Ciò aprì successivamente,possibili spiragli per richieste di risarcimenti a favore dell'Itavia. Nel 1987 il Ministro del Tesoro Giuliano Amato stanziò i fondi per il recupero del relitto DC-9,che giaceva sul fondale marino a 3.700 m di profondità ; il relitto fu ricomposto in un hangar dell'aeroporto di Pratica di Mare,dove rimase a disposizione della magistratura fino al 5 giugno 2006,dove poi è stato trasferito nel Museo della Memoria.

Ma cosa è accaduto veramente? Quali sono stati gli ultimi istanti di vita di tutte le persone a bordo?

Buona parte degli oblò del DC-9,malgrado l'esplosione,è rimasta integra ; è pertanto escluso che l'esplosione sia avvenuta all'interno dell'aereo. Qual'è la verità? Dov'è nascosta?

Il fallimento delle indagini è stato dovuto a estesi depistaggi e inquinamenti delle prove,ma resta sempre di fatto che persone innocenti sono morte tragicamente.




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