E' una Rocca fortificata del comune di Pescolanciano (è un comune di 829
abitanti della provincia di Isernia,in Molise). Il Castello sorse nello sperone
roccioso che sovrasta l'abitato presso una fortificazione dei Sanniti (antico
popolo italico stanziato nell'area centromeridionale della Penisola) ; alcuni
sostengono intorno al 573 d. C. durante il regno di Alboino (è stato re dei
Longobardi dal 560 circa al 572 d. C.,anno del suo assassinio),sotto l'influenza
longobarda. Altri invece accreditano l'ipotesi che fosse stato fortificato durante
il governo di Carlo Magno (detto il Grande,è stato re dei Franchi dal 768 d. C.,
re dei Longobardi dal 774 e dall'800 primo Imperatore dei Romani) nell'810 d. C.,mentre notizie più certe giungono nel XIII secolo (inizia dal 1201 e termina
nel 1300),quando il feudatario del paese era un certo Ruggero di Peschio Lanciano,che ricevette l'ordine da Federico II di Svevia (Federico Ruggero di
Hohenstaufen,Jesi,26 dicembre 1194-Fiorentino di Puglia,13 dicembre 1250,è
stato Re di Sicilia e duca di Svevia) di rimuovere i Caldora (è stata un'antica
famiglia nobile) da Carpinone (comune di 1.087 abitanti) smantellando il
Castello,e di assediare Isernia e gli altri feudi ostili. Tale spedizione fu organizzata nel fortilizio di Pescolanciano,e furono prese le mosse nel 1224.
Il feudo,dopo il terremoto del 1456,accolse la gente di quello di Santa Maria
dei Vignali e divenne un fortilizio militare di grande importanza poiché dominava l'Appennino molisano-abruzzese e il Tavoliere delle Puglie (è un
territorio pianeggiante e talora ondulato,con affaccio sul Golfo di Manfredonia
e con presenza di laghi,stagni o paludi,nonché di dossi e modeste alture).
In quest'occasione cinse con le sue mura perimetrali il borgo medioevale
sviluppatosi,come organizzazione della difesa,già sotto il dominio dei Carafa
(sono una nobile e antica famiglia napoletana) e degli Eboli (è un comune di
37.623 abitanti della provincia di Salerno in Campania) nel XIII secolo.
Tra il 1576 e il 1579 Pescolanciano fu alienato da Andrea d'Eboli a Rita
Baldassarre,moglie di Giovanni Francesco d'Alessandro,del Casato napoletano del Sedil di Porto,che tra i suoi antecedenti spicca il templare Guidone, cavaliere crociato nel 1187. Con il sopraggiungere dei d'Alessandro,nel 1654
la baronia di Pescolanciano divenne un ducato sotto il sesto barone Fabio di
Agapito. Costui apportò i primi lavori di abbellimento,ampliamento e consolidamento della struttura fortilizia che aveva un grande mastio e un'altra
torre cilindrica ; fu costruita una piccola chiesetta gentilizia al centro della
fortezza,i cui lavori terminarono nel 1628. Il luogo,per volere del barone Fabio,
ospitò nel 1673 alcune reliquie,giunte da Roma del martire Sant'Alessandro e
il vaso di sangue. Il grave terremoto del Molise del 1805 (il terremoto del 26
luglio 1805 colpì gran parte dell'Italia centro-meridionale e in particolare il
territorio di Contado di Molise,con epicentro localizzato nella zona del Matese : più specificamente nella vallata circostante la città di Boiano- Bojano, comune di 7.468 abitanti della provincia di Campobasso in Molise-
in un territorio compreso tra i comuni di Carpinone,Frosolone,Busso,
Vinchiaturo e Guardiaregia. Il terremoto fu preceduto il mattino e la sera
del 25 luglio da piccole scosse,che si trascinarono in uno sciame sismico
continuo di bassa frequenza. La potente scossa distruttrice,stimata oltre il
6.0 della scala Richter,giunse circa 2 ore dopo il tramonto,ossia attorno
alle 22:00 PM del 26 luglio per 45 secondi) danneggiò il Castello il quale
richiese lavori di restauro e abbellimento,diventando sempre più una dimora
signorile. E come tutti gli antichi Castelli...ha i suoi fantasmi.
Nel 2018 e nel 2019 il Castello è stato oggetto di indagine paranormali per
documentare apparizioni che da decenni avvengono in alcune sale : sono gli
spiriti confinati del Duca Giovanni Maria d'Alessandro,di un uomo in abiti seicenteschi che tenta di strangolare gli ospiti in una specifica camera da letto e,
una misteriosa bambina non identificata.
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