La Loggia della
Signoria,detta “dell'Orcagna”
( il disegno sarebbe di questo artista) o “dei
Lanzi”
( in ricordo della guardia mercenaria del Granduca Cosimo I) ,fu
realizzata da Benci
di
Cione e Simone Talenti (1376- 82) per le adunanze pubbliche della
Signoria. Le belle
formelle
sopra i pilastri rappresentano figure allegoriche delle Virtù
scolpite
tra il 1384 e il
1389
su disegno di Agnolo Gaddi. Ai lati della scala due leoni
fiancheggiano l'accesso:
uno
è di arte classica,l'altro è di Flaminio Vacca (1600). All'interno
della Loggia sono conservate
opere
scultoree di notevole qualità: da sinistra,il famosissimo Perseo
del
Cellini (1554),a destra
Il
Ratto delle Sabine del
Giambologna (1583,ora alla Galleria dell'Accademia); al centro
Ercole
e il Centauro, sempre
del Giambologna (1599), Aiace
che sorregge il cadavere di
Patroclo,
gruppo
di scuola ellenistica reintegrato,e Il
Ratto di Polissena di
Pio Fedi (1866).
Sulla
parete di fondo sono collocate sei antiche statue femminili di età
romana. Sulla parete
destra
è un'iscrizione in latino del 1750 che rammenta la sostituzione del
calendario fiorentino
(con
inizio dell'anno il 25 marzo) con quello comune.
Il
Perseo
Splendido quanto famoso capolavoro
bronzeo di Benvenuto Cellini (1500-1571),firmato
dall'artista sulla cinghia a
tracolla dell'eroe al compimento nel 1554. Il liberatore di Andromeda
è colto poco dopo aver tagliato la
testa di Medusa: il volto e tutta la figura trasmettono l'ideale
classico della potenza trattenuta;
il dramma è già finito e la gravità del gesto (il piede dell'eroe
posato sul corpo del mostro) ne
suggerisce il compimento. Secondo la tradizione all'interno
dell'ornato complicatissimo
dell'elmo alato di Perseo si dovrebbe riconoscere un autoritratto
dell'artista. Nel piedistallo,dove
la raffinatezza di esecuzione e di elaborazione decorativa mostrano
quale maestro dell'oreficeria fosse
Cellini,è il bassorilievo ( copia dell'originale al Bargello),con
Perseo che libera Andromeda.
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