Perché l'aria soffiata dai polmoni,con la quale si forma la bolla di sapone,è calda (basta soffiarsi sulla mano per percepire il calore emesso soffiando dalla bocca). Quindi è più leggera dell'aria esterna e per questo la bolla tende a salire (un po' come accade con i palloni aerostatici gonfiati con aria calda) a causa del principio di Archimede : in pratica “galleggia” nell'aria circostante.
Per poco. Sono sufficienti però pochissimi istanti perché l'aria all'interno della bolla di sapone si raffreddi,uniformandosi alla temperatura dell'ambiente. A questo punto il peso della pellicola d'acqua diventa determinante e fa cadere la bolla per gravità.
Di che colore sono le ombre?
Non sempre grige,dipende dal colore della luce,e i pittori impressionisti lo sapevano bene. Le ombre non hanno di per sé un colore : solitamente le si percepisce e le si rappresenta come grige perché la parziale assenza di illuminazione rende i colori meno intensi. Esistono però situazioni in cui le ombre appaiono decisamente colorate. Quando la luce che colpisce un oggetto ha una tinta fortemente dominante,l'ombra proiettata assume il colore complementare a quello della fonte luminosa,a meno che,ovviamente,la superficie non sia scura. Accade,per esempio,al tramonto. La luce del sole,dorata,crea ombre azzurro-blu. Se la luce tende invece al rosso,le ombre virano verso il verde.
Covoni violetti. Il fenomeno è stato osservato da molti pittori impressionisti,finissimi studiosi della realtà visiva : Claude Monet nel suo Covoni con la brina (1891) dipinge di violetto le ombre dei covoni di fieno illuminati dalla luce solare,mentre Renoir sosteneva che tutte le ombre sono colorate perché in natura il bianco e il nero non esistono. Anche Goethe,nel suo La teoria dei colori,si sofferma a descrivere il fenomeno delle ombre colorate attraverso numerosi esempi tratti dall'esperienza quotidiana.
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