Da migliaia di anni sono stati selezionati per difenderci,aiutarci e farci compagnia.
La più antica razza di cane è...il cane stesso,che altro non è se non un lupo “modificato” e addomesticato migliaia di anni fa da noi esseri umani. Fin da subito,e anche senza le basi genetiche per comprendere il meccanismo,i primi allevatori di cani si resero conto che diversi esemplari esibivano caratteristiche fisiche e comportamentali altrettanto varie,e ne approfittarono per affidare loro compiti sempre più diversi : già 9000 anni fa,per esempio,in Siberia,c'erano cani che venivano usati per trainare le slitte e altri utilizzati come animali da caccia,e alcuni dipinti risalenti all'antico Egitto mostrano esempi di cani da guardia (grossi e aggressivi,simili a mastini) e da compagnia (piccoli,con zampe corte e dall'aspetto innocuo). Quella effettuata dai nostri antenati,però,non era ancora una seleziona calcolata e pianificata,piuttosto un modo per sfruttare le differenze fisiche e comportamentali di esemplari diversi e,in sostanza,capire cosa far fare loro. La vera “data di nascita” delle razze come le intendiamo oggi è molto più recente,e coincide con l'urbanizzazione e l'industrializzazione dell'età vittoriana : gli allevatori inglesi,i veri inventori delle razze canine,cominciarono a perfezionare le tecniche di selezione e di accoppiamento,concentrandosi più sulla forma dell'animale che sulla sua funzione,nel tentativo di selezionare,generazione dopo generazione,razze sempre più diverse. E' così che,nel giro di meno di 2 secoli- l'English Kennel Club,la prima istituzione al mondo a creare un registro delle razze,fu fondato nel 1873-, abbiamo assistito a una vera e propria esplosione di forme e dimensioni,e anche alla nascita di razze create non solo per quello che fanno,ma anche (in molti casi sopratutto) per l'aspetto che hanno. Oggi la Fci ( Fèdèration Cynologique Internationale), la più importante istituzione nel campo,divide le razze in 10 gruppi,in base a criteri funzionali e morfologici.
Più grossi,più intelligenti
Non è semplice definire l'intelligenza di un cane,perché è una qualità che dipende da molti fattori e che può essere influenzata dal carattere dell'individuo ; oltretutto,come nel caso degli umani,anche per i cani non esiste una singola misura dell'intelligenza,ma differenti capacità di rispondere a ordini e stimoli forniti dall'uomo. Esiste però,secondo uno studio del 2019,un legame diretto tra le dimensioni del cervello di una razza (e dunque le dimensioni dell'esemplare) e alcuni aspetti della sua intelligenza,per esempio la memoria a breve termine o la capacità di autocontrollo ; in altre parole,i cani più grossi sono anche più intelligenti,o comunque più capaci di ubbidire agli ordini impartiti e di tenere sotto controllo i propri istinti.
La razza più antica : un cane da caccia libico
La maggior parte delle circa 350 razze di cane esistenti sono nate negli ultimi 200 anni. Uno studio del 2012 ha però identificato un totale di 13 razze considerate “basali”,le cui origini risalgono a centinaia o addirittura migliaia di anni fa ; tra queste la più antica è il basenji,un cane da caccia che era già presente nel 6000 a .C. in Libia.
Le più amate dagli italiani
Non è facile stabilire quale sia la razza canina più diffusa,anche perché la maggior parte dei cani domestici non sono di razza pura ma ibridi di qualche tipo. In Italia è l'Enci (Ente Nazionale Cinofilia Italiana) a occuparsi di raccogliere queste informazioni : stando ai risultati degli ultimi anni,il pastore tedesco è la razza più amata dagli italiani,seguita da setter e dal labrador.
Curiosità
Ma è vero che sorridono?
Sì,ma non come noi umani. Il loro sorriso è noto ai proprietari : bocca spalancata,lingua fuori,denti scoperti ; una configurazione non dissimile da un'espressione minacciosa ma che,nel caso del sorriso,è accompagnata da un linguaggio del corpo rilassato : scodinzolio,orecchie dritte. E' un comportamento acquisito e conseguenza del fatto che noi umani troviamo i cani molto carini quando sorridono : ci fanno felici e aumentano la nostra produzione di ossitocina,un ormone rilasciato in situazioni sociali piacevoli. Hanno quindi imparato che sorridere ci fa reagire bene,e per questo lo fanno quando si sentono al sicuro.
Sanno contare?
Sì : sappiamo già da anni che sanno contare fino a 4 o 5,e sono addirittura in grado di individuare errori in operazioni matematiche molto semplici ( per esempio 1+1=1) : una ricerca del 2009 ha dimostrato che l'intelligenza dei cani è pari a quella di un bambino di 2 anni,e oltre a contare sono in grado di riconoscere fino a 150 parole diverse. Uno studio più recente,del 2019,ha poi dimostrato che quando si tratta di contare i cani usano le stesse aree del cervello che usiamo noi umani,cioè la corteccia parietale,e che non hanno bisogno di essere addestrati per imparare a farlo.
E sanno mentire?
Sì; sopratutto se è a loro beneficio. Un esperimento del 2018 ha messo una serie di cani a confronto con due tipologie di partner umani : la prima era una persona che condivideva il cibo con lui,la seconda una persona che teneva il cibo per se. Ai cani è poi stato chiesto di accompagnare i due partner “a prendere il cibo”,contenuto in tre scatole piena rispettivamente di salsicce (il cibo preferito),croccantini,e….nulla. Dopo aver portato l'umano non cooperativo verso la salsiccia e aver scoperto che questo se la teneva per sé,i cani hanno cominciato a condurlo verso i croccantini o addirittura verso la scatola vuota ; nel caso degli umani cooperativi,invece,gli animali non hanno avuto problemi a condurli verso le salsicce,visto che sapevano che avrebbero avuto la loro parte.
Possono “annusare” il cancro?
Può sembrare assurdo ma ci sono stati diversi studi che stanno mettendo alla prova questa ipotesi. L'idea è che le cellule colpite da alcuni tumori (per esempio ai polmoni o al seno) contengono sostanze chimiche con un aroma riconoscibile : addestrando i cani a riconoscerle è possibile far annusare loro feci,urine o sudore di un paziente per vedere se identificano questi marker tumorali. E in questi giorni si è pure ipotizzato di usare i cani per “fiutare” la Covid-19. Per quanto affascinante,la teoria deve essere ancora dimostrata aldilà di qualche conferma aneddotica,e il mondo della ricerca è ancora a caccia di prove tangibili di questo “superpotere”che richiederebbe,peraltro,un addestramento intensivo fin da cuccioli per poter essere messo in pratica su larga scala.
E' vero che un anno di vita di un cane vale come sette anni dei nostri?
No. Il numero che viene convenzionalmente utilizzato è un'approssimazione,ed è basato su un calcolo molto semplice : la vita media di un essere umano (circa 80 anni) divisa per la vita media di un cane (circa 12 anni). Uno studio del 2019 ha provato a “sistemare” questi numeri,partendo da un dato importante e finora sottovalutato : rispetto agli umani,i cani invecchiano molto più rapidamente e poi si fermano. In altre parole,nel corso dei suoi primi 2 o 3 anni di vita un cane invecchia fino a diventare l'equivalente a quattro zampe di un quarantenne,e nei successivi 10 cresce molto più lentamente. Questo significa,per esempio,che un cane di 1 anno è l'equivalente di un essere umano di 30 anni,a 2 anni ne ha già 42 e a 4 ne dimostra 53. E' importante notare che stiamo parlando di un'età fisiologica,calcolata studiando la cosiddetta metilazione,cioè i cambiamenti che si verificano in alcuni geni dello sviluppo con il passare degli anni e che sono utili per avere un traccia del processo di invecchiamento di un animale (umani compresi).
Che cosa vedono alla tv?
Sopratutto programmi con altri cani o animali,potremmo dire,visto che sono in grado di riconoscerli anche in assenza di odori (e tridimensionalità). Inoltre sono capaci di ascoltare,e reagire,per esempio,al suono di un cane che abbaia. Preferiscono la Tv in Hd che trasmettono immagini a un frame rate maggiore,quindi con meno sfarfallii che possono confondere l'animale.
Come possiamo riconoscere le loro espressioni?
Lunghi millenni di amicizia hanno insegnato a noi e a loro a sviluppare un linguaggio speciale che ci aiuta a capire che cosa intende “l'altro” quando si comporta in un certo modo. Ogni cane,ovviamente,ha una sua personalità e ogni padrone impara con l'esperienza a riconoscere e interpretare i suoi comportamenti,ma tutti condividono una grammatica di base. Quella dei cani,infatti,è una lingua complessa,che utilizza occhi,bocca,orecchie ma anche coda,zampe e voce per trasmettere messaggi all'essere umano : impararla è il primo passo verso un'amicizia duratura.
Quando è….eccitato
Orecchie dritte,occhi spalancati,bocca aperta ma denti ben coperti per non risultare minaccioso : un cane che ci guarda con questa espressione non è solo felice ma entusiasta,e non vede l'ora di partecipare all'attività che gli state proponendo (giocare,passeggiare,o altro).
Quando è...spaventato/sottomesso
Occhi spalancati,orecchie basse,sopratutto uno sguardo che va dal basso verso l'alto :un cane che ci guarda così si sta sottomettendo e si sta affidando ciecamente a voi. E' un gesto importante,che indica una relazione nella quale il cane riconosce che siete voi “il capo”.
Quando è….rilassato
Occhi chiusi,testa bassa,orecchie altrettanto basse : un cane che si comporta così vi sta dicendo che è tranquillo e sicuro in vostra compagnia,al punto che accetta anche di interrompere il contatto visivo,uno dei segni più importanti di relax in un cane,che se al contrario vi fissa senza distogliere lo sguardo sta esprimendo nervosismo.
Quando è….arrabbiato
Bocca spalancata,denti scoperti,orecchie dritte e occhi socchiusi ;non confondente questa espressione con il “sorriso”: un cane che vi guarda così è nervoso e arrabbiato,e vi sta avvisando di lasciarlo in pace. Se ringhia significa che può o potrebbe anche attaccarvi.
A ogni razza la sua ansia
Tutti i cani hanno ansie e timori. Non tutti,però,sono uguali,né lo sono le loro preoccupazioni. Uno studio ha evidenziato un legame tra la razza del cane e le sue fobie,individuando 7 categorie di paure tipiche e dei relativi comportamenti che ne derivano : sensibilità ai rumori,paura delle altezze e delle superfici riflettenti,disattenzione,comportamenti compulsivi,aggressività eccessiva,ansia da separazione e una più generica “paura di tutto”. Analizzando il comportamento di 13.700 esemplari di 264 razze diverse,i ricercatori hanno scoperto che alcune sono particolarmente sensibili a una o più di queste “sette paure”,mentre sembrano indifferenti ad altre. Il lagotto,per esempio,cioè è un retriever di origine italiana,è in assoluto la razza più spaventata dai rumori forti,seguita dai pastori tedeschi.
Perché si annusano il didietro a vicenda?
E' un loro modo di fare conoscenza,l'equivalente canino della nostra stretta di mano (anche se adesso non si può più fare). Un terzo del loro cervello è composto di neuroni dedicati ad identificare ed elaborare odori,e nel naso hanno un organo unico,che si chiama organo di Jacobson e serve,tra le altre cose,ad annusare i feromoni e capire quindi se l'esemplare che hanno difronte è sessualmente attivo.
Capiscono le nostre parole?
Sì,anche se nella maggior parte dei casi quello che comprendono è il tono di voce con cui sono pronunciate ; il fatto che nel rivolgerci a loro usiamo sempre le stesse espressioni (“pappa”,”seduto”,”usciamo a fare un giro”) dà infatti l'idea che comprendono il significato delle singole parole. Ci sono però vari esperimenti che hanno dimostrato,per esempio,che i cani sono capaci di distinguere tra parole di senso compiuto e suoni a caso,e un border collie di nome Rico è diventato famoso perché capace di distinguere oltre 200 parole diverse.
Dove e come accarezzarli
Ogni proprietario di cane sa bene dove e come accarezzare il proprio animale,magari dopo averlo imparato a sue spese : non tutte le carezze,però,sono uguali,ogni esemplare ha le sue zone preferite e anche il modo in cui lo si coccola può provocare reazioni di ogni tipo. La regola fondamentale per coccolare un cane,dunque,è imparare a conoscerlo e capire che cosa gli piace o che cosa lo mette a disagio. Ciò detto,ci sono indicazioni generali che valgono più o meno per ogni cane,e che bisognerebbe sempre prendere in considerazione sopratutto se si ha a che fare con un esemplare sconosciuto,o se si sta prendendo confidenza con il proprio nuovo amico.
Sulla testa… è meglio di no! Le carezze a mano aperta sulla testa possono sembrarci un gesto di affetto,ma per il cane sono un segno di dominanza e autorevolezza : non tutti i cani lo apprezzano,a meno che il gesto non venga dal padrone con il quale hanno confidenza. Se proprio dovete toccare la testa di un cane,meglio sulla gola.
Sul petto… sì: lo si può considerare come una “continuazione” della zona golare,e i cani apprezzano molto i grattini sulla gola.
Sulla pancia… un cane che offre la pancia scoperta alle coccole del padrone (o addirittura di un'altra persona) è un cane tranquillo e che si fida di chi ha difronte. Se state coccolando un cane e questo si gira sulla schiena,grattatelo pure sulla pancia : apprezzerà moltissimo.
Sulle zampe… meglio evitare : non è una zona particolarmente sensibile e anzi a molti cani dà fastidio essere toccati lì.
Sulla schiena e sui fianchi… meglio di no : non è una zona sensibile,e non gradiscono essere toccati lì.
Sul fondoschiena e sulla coda… decisamente è meglio di no : la coda è una delle zone più sensibili del corpo di un cane,oltre a essere un potente strumento espressivo,ed è quindi molto difficile che l'animale apprezzi.
Sei cose da non fare con loro
1) Parlare troppo I cani preferiscono di più il linguaggio del corpo nelle loro comunicazioni.
2) Abbracciarli E' un gesto di dominanza che li mette a disagio,anche se molti se lo fanno fare senza (apparentemente) lamentarsi.
3) Guardarli troppo negli occhi Il contatto visivo diretto,che è un segno di minaccia,dovrebbe essere riservato a un cane con cui siete in confidenza.
4) Cambiare le regole in corsa I cani non capiscono le eccezioni : se decidete che non possono salire sul letto,per esempio,non devono farlo mai,neanche quella volta che avete una gran voglia di far loro le coccole.
5) Farlo stare in compagnia di persone (o cani) che non gli piacciono Magari li sopporterà,ma soffrirà : se lo vedete in difficoltà,allontanatelo dalla fonte dello stress.
6) Ignorarlo o darlo per scontato Un cane ha bisogno di attenzione e stimoli costanti : non trattatelo come un oggetto di arredamento!
E sopratutto...quando decidete di prenderli a vivere con voi teneteli poi,non li abbandonate in Canili,vi piacerebbe a voi se un giorno,di punto in bianco,qualcuno che amate,e di cui vi fidate….vi abbandonasse? Non sono giocattoli,sono esseri viventi del Creatore,rispettatele,amateli,coccolateli,portateli fuori,giocateci,insegnate loro tutto ( a non essere aggressivi,ma socievoli),perché sono angeli con la coda,sono molto sensibili,teneri,e affettuosi,e fedeli; ricordate,quando andate fuori di mettere la mascherina,è un gesto importante per la vostra salute e quella degli altri!
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