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La via Lattea



La Via Lattea è l'enorme famiglia cosmica di stelle dove è collocato il Sistema solare. Nella nostra Galassia ci sono tra i 100 e i 400 miliardi di stelle ma anche ammassi e nebulose. E' un'isola di stelle dispersa in un oceano di vuoto. E' la nostra casa. Eppure,la conosciamo solo in parte,anche perché è una casa molto enorme. Per molto tempo si è valutato che il diametro della Via Lattea fosse di circa 100.000 anni luce; sono già molti,considerando che 1 anno luce corrisponde a quasi 10.000 miliardi di chilometri. Ma un recente articolo pubblicato da un gruppo di astronomi dell'Università di Durham (Uk) amplia clamorosamente l'orizzonte,portandola a 1,9 milioni di anni luce,anche se la parte più esterna sarebbe sostanzialmente invisibile. Il problema è che è difficile farsi un'idea di come sia fatta la nostra casa,standoci dentro. E' come se ci trovassimo all'interno di una foresta tropicale: in ogni direzione vediamo alberi (nel caso della Via Lattea,stelle). Ma come possiamo sapere se la foresta finisce,e dove,o se in una certa direzione la densità degli alberi è inferiore che in altre? Ci vorrebbe una foto da lontano,da un satellite o da un drone,per vedere la foresta nel suo insieme. Ma nel caso della nostra Galassia non si può fare, a causa delle distanze proibitive per uscirne e scattarne una bella panoramica. Bisogna,perciò,cercare di farsi un'idea di come sia fatta la Galassia dalla nostra posizione. Nel 1785,William Herschel,astronomo inglese di origini tedesche,pubblicò il primo disegno che mostrava la forma approssimativa della nostra Galassia. Herschel era un musicista con la passione per l'astronomia,e intorno ai 35 anni aveva iniziato a costruirsi telescopi di dimensioni sempre maggiori,che collocava nel giardino della sua casa di Bath. L'aiutava la sorella Caroline,che sarebbe diventata anche lei una astronoma autodidatta di notevole livello. Con i propri strumenti,William fece un buon lavoro: divise la porzione di volta celeste che riusciva a osservare in 600 “quadratini” e contò quante stelle poteva vedere in ciascuno di essi con il suo telescopio. Notò che c'erano zone più addensate di stelle e altre meno. E da questi “conteggi stellari” capì che la Via Lattea aveva una forma appiattita. In questo contesto,inserì anche il Sole ( e quindi l'intero sistema solare) in una posizione quasi centrale. Su questo si era sbagliato,ma sulla forma della Galassia aveva visto giusto. Oggi sappiamo che la nostra Galassia è a spirale,come molte altre nel cosmo. Formata da un disco piatto,e con bracci fatti di stelle e nubi di gas che si avvolgono attorno al centro,disegnando una forma complessiva che ricorda quella di uno zampirone. Nella zona centrale c'è un rigonfiamento,che gli astronomi chiamano bulge,e proprio in mezzo un buco nero che ha una massa pari a 4 milioni di volte quella del Sole. Il Sole con i propri pianeti,Terra inclusa,invece si trova sul disco galattico; e anche se a volte non ce ne rendiamo conto,questo disco lo vediamo ben chiaro in cielo a occhio nudo. E' la striscia di debole luminosità diffusa che compare sulla volta celeste quando ci troviamo in un luogo sufficientemente buio,e che chiamiamo Via Lattea. Quella sottile banda di luce diffusa è la regione di cielo più ricca di stelle,proprio perché è il disco galattico proiettato sulla volta celeste,guardando dal nostro punto di vista. Il fatto che anch'essa sia nota come “Via Lattea”,come tutta la nostra Galassia nel suo complesso,genera un po' di confusione. La Via Lattea-striscia,in effetti,è solo una parte della Via Lattea-galassia. Perché anche tutte le altre stelle che si vedono nelle altre direzioni del cielo fanno parte della nostra galassia,ma non sono così numerose e addensate le une alle altre da dare quella sensazione di luminosità diffusa.

Le nebulose

Quali sono allora gli “abitanti” della nostra galassia? La componente più importante,o perlomeno quella più facilmente visibile,è certamente rappresentata dalle stelle. Ma quante siano è un altro dato della nostra casa che conosciamo solo in modo approssimato: gli astronomi stimano che il loro numero sia compreso tra i 100 e i 400 miliardi. Contarle tutte è impossibile; anche perché il lato opposto della galassia rispetto a noi ci è nascosto,schermato dal denso nucleo galattico che si frappone fra esso e il Sistema solare. Ma nella nostra casa cosmica non ci sono solo stelle. Vi sono anche vari tipi di nebulose,che sono legati a fasi differenti della vita delle stelle. Le nebulose “diffuse” sono regioni della galassia ricche di gas e di polveri in cui si stanno formando nuovi astri; hanno forme irregolari e spesso,nelle foto,colori sgargianti. Un esempio è la nebulosa di Orione. Le nebulose planetarie,invece,vengono create da stelle...di una certa età,che quando perdono il proprio delicato equilibrio rilasciano nello spazio il loro guscio esterno. Per questo,le nebulose planetarie hanno una caratteristica forma sferica,o quasi,che però ci sembra circolare per un effetto di prospettiva,e hanno sempre al proprio centro la stella che le ha originate. E ancora,vi sono i resti di supernova. Anche queste sono nebulose,ma rappresentano la fase finale della vita di stelle di grande massa,che esplodono come supernovae. Quello che ne rimane,il loro “resto”,è il materiale di cui era composta la stella,che si espande a grande velocità nel cosmo. E che porta con sé gli elementi chimici che si erano formati dentro la stella,pronti per essere “riciclati” in nuovi oggetti celesti. Qualche volta,la stella esplosa non si disintegra totalmente: può rimanere un oggetto “estremo”:una stella di neutroni o addirittura un buco nero.

Gli ammassi stellari

Gli altri oggetti che popolano la nostra galassia sono gli ammassi stellari. Quelli “aperti” sono formati da alcune decine o centinaia di stelle giovani,che sono debolmente legate tra loro dalla gravità. Questi ammassi sono destinati a disgregarsi,con le singole stelle che prenderanno strade diverse. Gli ammassi globulari invece sono composti da centinaia di migliaia di stelle molto vecchie,e appaiono come sfere compatte. Questa compattezza li rende stabili,tanto che possono avere anche molti miliardi di anni. Inoltre,orbitano come satelliti attorno al centro della galassia,formando una specie di guscio sferico. E' stato proprio studiando la loro distribuzione che gli astronomi hanno potuto individuare dove si trovasse il centro galattico rispetto alla posizione del Sistema solare. Questi studi oggi ci permettono di dire che l'angolo di casa che occupiamo non è affatto centrale; anzi,siamo abbastanza in periferia,a circa 2/3 del raggio galattico,cioè a poco meno di 300.000 anni luce dal centro. Questo ci riporta alle dimensioni incerte della Via Lattea di cui dicevamo all'inizio. Il problema è che a tutto ciò che vediamo,e che è in buona parte concentrato nel disco di 100.000 anni luce di diametro e solo 3000-4000 di spessore,c'è un grande alone composto da materia oscura. Che non si vede,non si sa esattamente cosa sia,ma che si fa sentire con la sua forza di gravità. E si calcola che la materia oscura rappresenti almeno il 90% della massa totale della Via Lattea. Come dire: del nostro castello di 100 stanze,né conosciamo sì e no solo 10.

Nel futuro,uno scontro

La nostra Galassia ha un appuntamento,molto ravvicinato nel cosmo ma anche molto lontano nel tempo. Tra circa 4 miliardi di anni,infatti,la Via Lattea entrerà in collisione con la Galassia di Andromeda,che oggi si trova a 2,5 milioni di anni luce di distanza,ma che corre verso di noi a 110 km al secondo. Questa galassia comprende qualcosa come 1.000 miliardi di stelle,e la nostra 2-3000 milioni. Eppure,quando la collisione avverrà,la probabilità che ci siano scontri “frontali” tra le stelle dell'una e dell'altra galassia è trascurabile. Perché le stelle sono molto distanziate le une dalle altre. Per esempio,se il Sole fosse grande come 1 pallina da ping-pong,la stella più vicina,Proxima Centauri,avrebbe le dimensioni di un pisello collocato a 1.100 km di distanza,Insomma,non c'è da preoccuparsi troppo. Più che uno scontro sarà una fusione,con le 2 galassie che ne formeranno 1 sola. Ma lo spettacolo che in quell'epoca vedremo nel cielo,sarà memorabile.




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