Prelibate e antiche, le albicocche sono uno dei vanti dell'agricoltura campana,coltivate nelle fertili terre vesuviane e del Monte Somma,in tante varietà. Pellecchiella,Boccuccia Liscia,Ceccona,Boccuccia spinosa,Palummella,San Castese,puscia...sono oltre 70 gli ecotipi e oggi censiti che vanno sotto la denominazione “Albicocca Vesuviana”. Crescono e maturano nell'ambito di un ristretto territorio dove la ricchezza dei suoli vulcanici e il particolare microclima le rendono prelibatezze davvero uniche. Tutti i colori dell'oro Eh sì,perché le albicocche in dialetto campano si chiamano “Crisommole”,una parola che ha origine dai termini greci “chrysus”e “melon”,che,uniti significano “frutti d'oro” e descrivono il loro colore,un mèlange che và dal giallo all'arancione. Tra le primissime testimonianze della presenza dell'Albicocco in Campania c'è quella di Gian Battista Della Porta,scienziato napoletano che nell'opera Suae Villae Pomarium del 1583 descrive le albicocche: “bericocche” e “crisomele”. In seguito,in un testo del 1845 di vari autori intitolato “Breve ragguaglio dell'Agricoltura e Pastorizia del Regno di Napoli”,più diffuso del Napoletano. Di certo sappiamo che questo frutto,originario dell'Asia Minore,è arrivato a noi grazie ai Greci e poi agli antichi Romani. Un territorio delimitato Oggi la regione Campania,con 50-60.000 tonnellate,detiene il primato della produzione italiana e contribuisce in modo determinante a rendere l'Italia il maggiore produttore di albicocche della Comunità Europea. Il territorio dove vengono coltivate le albicocche partenopee (che hanno anche ottenuto il riconoscimento di Indicazione Geografica Protetta) è compreso in alcuni comuni napoletani,tra cui Sant'Anastasia,Torre del Greco,Somma Vesuviana,Nola,Torre Annunziata e San Giorgio a Cremano. Siamo nell'area del Parco Nazionale del Vesuvio,dove vengono coltivati circa 2000 ettari di albicoccheti,i cui frutti sono per la maggior parte destinati al consumo fresco. Una percentuale variabile è poi trasformata per produrre succo,mentre una quota minore diventa confettura,canditi,frutta sciroppata,surgelata o essiccata. Dolci,lievemente asprigne Gli albicocchi sono alberi dalle foglie ovali,a forma di cuore. Producono fiori bianchi,caratterizzati da delicate sfumature rosa,che poi formano le albicocche,frutti carnosi dall'aspetto di piccole mele,con una superficie vellutata e,all'interno,un nocciolo ovale. Le migliori varietà presentano una delicata puntinatura rossa che,sulla buccia,si sovrappone alla base giallo-aranciata. La raccolta delle albicocche avviene intorno alla metà di giugno e prosegue per un periodo di 40-60 giorni,fino alla fine del mese di luglio. Si tratta di un arco temporale piuttosto ristretto e questo contribuisce a rendere gli straordinari frutti vesuviani particolarmente ricercati e preziosi,perché presenti in commercio soltanto per poco. Le albicocche,però,sono apprezzate,anche e sopratutto per via delle loro caratteristiche organolettiche uniche. Hanno un sapore dolce e,al tempo stesso,sapido e lievemente asprigno,che solletica il palato regalando inconfondibili sensazioni di piacere e benessere. Le delizie dei pasticceri Benessere è una parola chiave quando si parla di albicocche. Sono frutti che crescono e si sviluppano attingendo dal terreno nutrimenti e minerali,come il potassio,di cui sono ricchi,insieme al magnesio,calcio e fosforo. Le albicocche,inoltre,hanno un elevato contenuto di vitamine e fibre. Sono alleate della pelle e degli occhi,perché contengono le vitamine A e C. Le dorate figlie del Vesuvio aiutano a stare in forma,proteggendo organi e tessuti dai radicali liberi dal momento che sono una preziosa fonte di antiossidanti. In questo modo contribuiscono a combattere l'invecchiamento e mantengono l'apparato circolatorio in buone condizioni. Oltre a fare bene,appagano il senso del gusto,sono deliziose quando assaporate fresche,come conclusione di un pranzo estivo. Lungo tutto il corso dell'anno possiamo consumarle sotto forma di polpa,succo. Oppure sfruttarle per preparare fantastiche confetture,come snack,sotto forma di frutti canditi ed essiccati. Particolari,poi,sono le albicocche sciroppate,ottime per accompagnare gelati e preparazioni della migliore pasticceria. Il pasticcere Alfonso Pepe,per esempio,ha creato un dolce speciale,una variante di un vero classico natalizio,realizzando un Panettone estivo farcito con le albicocche del Vesuvio. Per la sua ricetta ha scelto di utilizzare albicocche della varietà Pellecchiella,considerate il top tra tutti i frutti vesuviani. Se si vuole realizzare la celeberrima Torta Sacher,invece,pare che l'utilizzo della marmellata di albicocche vesuviane sia considerata una scelta imprescindibile. A Sant'Anastasia la storica pasticceria Giulia propone crostate,colombe pasquali e migliacci farciti con albicocche Pellecchielle,mentre il pizzaiolo Luigi Acciaio,ha creato la ricetta di una pizza dolce con l'albicocca vesuviana. Non pensiamo,però,che le albicocche debbano essere gustate soltanto dolci. Grazie alla loro leggera acidità,possono,infatti,diventare ingredienti squisiti per la creazione di salse che accompagnano le carni rosse. Il Parco Nazionale del Vesuvio E' un concentrato di ricchezze naturali. Una meraviglia fatta di tradizioni e paesaggi incomparabili. E coltivazioni secolari,come quella delle albicocche. E' un'area ricca di fascino,tra le più visitate al mondo. E' nato,ufficialmente,il 5 giugno 1995 con lo scopo dichiarato di preservare le specie vegetali,animali,le singolarità geologiche e gli equilibri ecologici presenti sul suo territorio; è una meta imperdibile. La maggiore attrattiva è,naturalmente,il cratere del vulcano,da esplorare risalendo il sentiero del Gran Cono per provare un'emozione unica,osservare da vicino il Vesuvio e ammirare tutto il panorama che arriva fino al Lazio. Sono stati predisposti appositi itinerari che costeggiano la parte occidentale dell'orlo craterico. Il Parco annovera ben 54 km di sentieri,per un totale di 11 itinerari perfettamente tracciati e allestiti con specifiche segnaletiche per consentire ai visitatori e agli amanti del trekking di effettuare escursioni in sicurezza. Il Parco è un luogo dove è racchiusa anche l'arte,come la città archeologica di Pompei e gli scavi di Ercolano,Oplonti e Somma Vesuviana,le sontuose ville del Settecento del Miglio d'Oro e altre importanti testimonianze. Di particolare rilievo è anche il patrimonio delle villae rusticae,presenti nella zona dell'ager Pompeianus,che nel I secolo d. C,rappresentavano i punti fermi dell'economia del territorio: merita uno sguardo l'area intorno a Boscoreale dove,a cavallo tra l'800 e il '900,gli scavi realizzati da alcuni archeologi hanno portato alla luce pregevoli decorazioni pavimentali e parietali. Sono stati rinvenuti,inoltre,preziosi oggetti di uso quotidiano,insieme a vasellame e gioielli. Molti di questi splendidi oggetti sono oggi parte di collezioni ospitate presso il Museo Nazionale di Napoli,il Louvre di Parigi e il Metropolitan Museum di New York. Il Vesuvio E' un vulcano dalla forma di cono troncato che raggiunge l'altitudine di 1277 m,ha un cratere dal diametro di 450 m e una profondità di 300 m. Questo imponente massiccio è separato dal Monte Somma da un avvallamento chiamato Valle del Gigante,a sua volta suddivisa in Atrio del Cavallo verso occidente e Valle dell'Inferno a oriente. Il Vesuvio è il solo vulcano attivo dell'Europa continentale,fa parte di un'ampia area vulcanica che sorse circa 2 milioni di anni fa nel corso delle fasi tettoniche collegate all'apertura del bacino tirrenico e all'assestamento della catena appenninica. La forma del vulcano che oggi possiamo ammirare è la conseguenza del continuo susseguirsi,negli ultimi 25.000 anni,di eruzioni esplosive ed effusive,di fenomeni di espulsione del cratere centrale o da bocche e fratture laterali. Attualmente sul Gran Cono del Vesuvio sono presenti piccole fumarole,segno inequivocabile del suo stato di “riposo attivo”. Nel corso del tempo l'attività vulcanica si è manifestata in diverse forme. L'altezza e il profilo del Vesuvio hanno subito nel tempo variazioni notevoli,a causa delle successive eruzioni. Gamberi al guanciale su zuppetta di albicocca Ingredienti per 4 persone. 12 mazzancolle,12 fette di guanciale,250 g di albicocche,60 g di zucchero,50 ml di vino bianco fruttato,100 ml di acqua,sale e pepe,olio d'oliva. Tagliate le albicocche a cubetti e poi fatele caramellare per 2-3 minuti in una casseruola con lo zucchero. Aggiungete il vino bianco fruttato e aromatico,alzate la fiamma,e fate cuocere per 2 minuti. Unite l'acqua e lasciate cuocere per altri 2 minuti. Fate raffreddare il tutto e poi emulsionate con 1 cucchiaio d'olio. Pulite le mazzancolle. Lasciate la coda ed evisceratele,quindi avvolgete ogni gambero con 1 fettina di guanciale. Una volta pronte,scottatele in padella con pochissimo olio,15 secondi per lato. Impiattate dentro un piatto fondo la zuppetta,sistematevi il pesce,e completate con olio. Maiale ripieno di albicocche Ingredienti per 4 persone. 1,5 kg di fesa di maiale,5 albicocche fresche,3 scalogni,1 limone + il succo,80 g di pangrattato,20 g di burro,1 mazzetto di erbe miste (prezzemolo,timo e rosmarino),sale e pepe,olio d'oliva. Lavate le albicocche,poi apritele,togliete il nocciolo e tagliatele a pezzetti non troppo grandi. Tagliate gli scalogni finemente e poi fateli appassire dolcemente in una padella con il burro per 10 minuti. Dopodiché,aggiungete i pezzetti di albicocca e rosolate il tutto per qualche minuto fino a quando l'insieme è sufficientemente appassito. Spegnete il fuoco,e aggiungete il prezzemolo tritato grossolanamente. Salate e pepate,mescolate bene tutti gli ingredienti e lasciateli raffreddare. Incidete la carne creando un'apertura all'interno in modo da poter inserire il ripieno (potete chiedere anche al macellaio di eseguire questa operazione),riempitela con il composto. Tritate timo e rosmarino,poi massaggiate la carne con questo mix di erbe. Quindi,scaldate un tegame con poco olio e fate rosolare la carne su tutti i lati. Collocate la fesa in una teglia e cuocetela in forno caldo a 180° per 1 ora circa. Guarnite con rametti di rosmarino. La variante è… Il ripieno di albicocche che preparate per farcire la carne può essere arricchito con le prugne. Per una nota croccante,aggiungete qualche nocciola tritata. Crostata di albicocche Ingredienti per 8 persone 600 g di albicocche mature,30 g di zucchero,1 rotolo di pasta frolla fresca,1 limone,zucchero al velo,ceci secchi (per la cottura della frolla). Collocate la pasta in una teglia rotonda per crostate,cospargetela con i ceci e cuocetela in forno caldo a 180° per 10 minuti. Lavate e asciugate le albicocche,dopodiché tagliatele a metà ed eliminate il nocciolo. Mettete a scaldare una padella sul fuoco,aggiungete il succo di limone,le albicocche e lo zucchero e fate cuocere a fuoco vivo,finché lo zucchero non si sarà sciolto del tutto,lasciando i frutti integri. Togliete le albicocche dal fuoco e scolate il liquido in eccesso. Prendete la frolla,eliminate i ceci,e distribuite sopra le mezze albicocche,con la parte concava all'insù. Infornate nuovamente e fate cuocere per 20 minuti. Togliere dal forno e lasciare raffreddare. Servite spolverata con zucchero al velo e foglie di menta.
Prelibate e antiche, le albicocche sono uno dei vanti dell'agricoltura campana,coltivate nelle fertili terre vesuviane e del Monte Somma,in tante varietà. Pellecchiella,Boccuccia Liscia,Ceccona,Boccuccia spinosa,Palummella,San Castese,puscia...sono oltre 70 gli ecotipi e oggi censiti che vanno sotto la denominazione “Albicocca Vesuviana”. Crescono e maturano nell'ambito di un ristretto territorio dove la ricchezza dei suoli vulcanici e il particolare microclima le rendono prelibatezze davvero uniche. Tutti i colori dell'oro Eh sì,perché le albicocche in dialetto campano si chiamano “Crisommole”,una parola che ha origine dai termini greci “chrysus”e “melon”,che,uniti significano “frutti d'oro” e descrivono il loro colore,un mèlange che và dal giallo all'arancione. Tra le primissime testimonianze della presenza dell'Albicocco in Campania c'è quella di Gian Battista Della Porta,scienziato napoletano che nell'opera Suae Villae Pomarium del 1583 descrive le albicocche: “bericocche” e “crisomele”. In seguito,in un testo del 1845 di vari autori intitolato “Breve ragguaglio dell'Agricoltura e Pastorizia del Regno di Napoli”,più diffuso del Napoletano. Di certo sappiamo che questo frutto,originario dell'Asia Minore,è arrivato a noi grazie ai Greci e poi agli antichi Romani. Un territorio delimitato Oggi la regione Campania,con 50-60.000 tonnellate,detiene il primato della produzione italiana e contribuisce in modo determinante a rendere l'Italia il maggiore produttore di albicocche della Comunità Europea. Il territorio dove vengono coltivate le albicocche partenopee (che hanno anche ottenuto il riconoscimento di Indicazione Geografica Protetta) è compreso in alcuni comuni napoletani,tra cui Sant'Anastasia,Torre del Greco,Somma Vesuviana,Nola,Torre Annunziata e San Giorgio a Cremano. Siamo nell'area del Parco Nazionale del Vesuvio,dove vengono coltivati circa 2000 ettari di albicoccheti,i cui frutti sono per la maggior parte destinati al consumo fresco. Una percentuale variabile è poi trasformata per produrre succo,mentre una quota minore diventa confettura,canditi,frutta sciroppata,surgelata o essiccata. Dolci,lievemente asprigne Gli albicocchi sono alberi dalle foglie ovali,a forma di cuore. Producono fiori bianchi,caratterizzati da delicate sfumature rosa,che poi formano le albicocche,frutti carnosi dall'aspetto di piccole mele,con una superficie vellutata e,all'interno,un nocciolo ovale. Le migliori varietà presentano una delicata puntinatura rossa che,sulla buccia,si sovrappone alla base giallo-aranciata. La raccolta delle albicocche avviene intorno alla metà di giugno e prosegue per un periodo di 40-60 giorni,fino alla fine del mese di luglio. Si tratta di un arco temporale piuttosto ristretto e questo contribuisce a rendere gli straordinari frutti vesuviani particolarmente ricercati e preziosi,perché presenti in commercio soltanto per poco. Le albicocche,però,sono apprezzate,anche e sopratutto per via delle loro caratteristiche organolettiche uniche. Hanno un sapore dolce e,al tempo stesso,sapido e lievemente asprigno,che solletica il palato regalando inconfondibili sensazioni di piacere e benessere. Le delizie dei pasticceri Benessere è una parola chiave quando si parla di albicocche. Sono frutti che crescono e si sviluppano attingendo dal terreno nutrimenti e minerali,come il potassio,di cui sono ricchi,insieme al magnesio,calcio e fosforo. Le albicocche,inoltre,hanno un elevato contenuto di vitamine e fibre. Sono alleate della pelle e degli occhi,perché contengono le vitamine A e C. Le dorate figlie del Vesuvio aiutano a stare in forma,proteggendo organi e tessuti dai radicali liberi dal momento che sono una preziosa fonte di antiossidanti. In questo modo contribuiscono a combattere l'invecchiamento e mantengono l'apparato circolatorio in buone condizioni. Oltre a fare bene,appagano il senso del gusto,sono deliziose quando assaporate fresche,come conclusione di un pranzo estivo. Lungo tutto il corso dell'anno possiamo consumarle sotto forma di polpa,succo. Oppure sfruttarle per preparare fantastiche confetture,come snack,sotto forma di frutti canditi ed essiccati. Particolari,poi,sono le albicocche sciroppate,ottime per accompagnare gelati e preparazioni della migliore pasticceria. Il pasticcere Alfonso Pepe,per esempio,ha creato un dolce speciale,una variante di un vero classico natalizio,realizzando un Panettone estivo farcito con le albicocche del Vesuvio. Per la sua ricetta ha scelto di utilizzare albicocche della varietà Pellecchiella,considerate il top tra tutti i frutti vesuviani. Se si vuole realizzare la celeberrima Torta Sacher,invece,pare che l'utilizzo della marmellata di albicocche vesuviane sia considerata una scelta imprescindibile. A Sant'Anastasia la storica pasticceria Giulia propone crostate,colombe pasquali e migliacci farciti con albicocche Pellecchielle,mentre il pizzaiolo Luigi Acciaio,ha creato la ricetta di una pizza dolce con l'albicocca vesuviana. Non pensiamo,però,che le albicocche debbano essere gustate soltanto dolci. Grazie alla loro leggera acidità,possono,infatti,diventare ingredienti squisiti per la creazione di salse che accompagnano le carni rosse. Il Parco Nazionale del Vesuvio E' un concentrato di ricchezze naturali. Una meraviglia fatta di tradizioni e paesaggi incomparabili. E coltivazioni secolari,come quella delle albicocche. E' un'area ricca di fascino,tra le più visitate al mondo. E' nato,ufficialmente,il 5 giugno 1995 con lo scopo dichiarato di preservare le specie vegetali,animali,le singolarità geologiche e gli equilibri ecologici presenti sul suo territorio; è una meta imperdibile. La maggiore attrattiva è,naturalmente,il cratere del vulcano,da esplorare risalendo il sentiero del Gran Cono per provare un'emozione unica,osservare da vicino il Vesuvio e ammirare tutto il panorama che arriva fino al Lazio. Sono stati predisposti appositi itinerari che costeggiano la parte occidentale dell'orlo craterico. Il Parco annovera ben 54 km di sentieri,per un totale di 11 itinerari perfettamente tracciati e allestiti con specifiche segnaletiche per consentire ai visitatori e agli amanti del trekking di effettuare escursioni in sicurezza. Il Parco è un luogo dove è racchiusa anche l'arte,come la città archeologica di Pompei e gli scavi di Ercolano,Oplonti e Somma Vesuviana,le sontuose ville del Settecento del Miglio d'Oro e altre importanti testimonianze. Di particolare rilievo è anche il patrimonio delle villae rusticae,presenti nella zona dell'ager Pompeianus,che nel I secolo d. C,rappresentavano i punti fermi dell'economia del territorio: merita uno sguardo l'area intorno a Boscoreale dove,a cavallo tra l'800 e il '900,gli scavi realizzati da alcuni archeologi hanno portato alla luce pregevoli decorazioni pavimentali e parietali. Sono stati rinvenuti,inoltre,preziosi oggetti di uso quotidiano,insieme a vasellame e gioielli. Molti di questi splendidi oggetti sono oggi parte di collezioni ospitate presso il Museo Nazionale di Napoli,il Louvre di Parigi e il Metropolitan Museum di New York. Il Vesuvio E' un vulcano dalla forma di cono troncato che raggiunge l'altitudine di 1277 m,ha un cratere dal diametro di 450 m e una profondità di 300 m. Questo imponente massiccio è separato dal Monte Somma da un avvallamento chiamato Valle del Gigante,a sua volta suddivisa in Atrio del Cavallo verso occidente e Valle dell'Inferno a oriente. Il Vesuvio è il solo vulcano attivo dell'Europa continentale,fa parte di un'ampia area vulcanica che sorse circa 2 milioni di anni fa nel corso delle fasi tettoniche collegate all'apertura del bacino tirrenico e all'assestamento della catena appenninica. La forma del vulcano che oggi possiamo ammirare è la conseguenza del continuo susseguirsi,negli ultimi 25.000 anni,di eruzioni esplosive ed effusive,di fenomeni di espulsione del cratere centrale o da bocche e fratture laterali. Attualmente sul Gran Cono del Vesuvio sono presenti piccole fumarole,segno inequivocabile del suo stato di “riposo attivo”. Nel corso del tempo l'attività vulcanica si è manifestata in diverse forme. L'altezza e il profilo del Vesuvio hanno subito nel tempo variazioni notevoli,a causa delle successive eruzioni. Gamberi al guanciale su zuppetta di albicocca Ingredienti per 4 persone. 12 mazzancolle,12 fette di guanciale,250 g di albicocche,60 g di zucchero,50 ml di vino bianco fruttato,100 ml di acqua,sale e pepe,olio d'oliva. Tagliate le albicocche a cubetti e poi fatele caramellare per 2-3 minuti in una casseruola con lo zucchero. Aggiungete il vino bianco fruttato e aromatico,alzate la fiamma,e fate cuocere per 2 minuti. Unite l'acqua e lasciate cuocere per altri 2 minuti. Fate raffreddare il tutto e poi emulsionate con 1 cucchiaio d'olio. Pulite le mazzancolle. Lasciate la coda ed evisceratele,quindi avvolgete ogni gambero con 1 fettina di guanciale. Una volta pronte,scottatele in padella con pochissimo olio,15 secondi per lato. Impiattate dentro un piatto fondo la zuppetta,sistematevi il pesce,e completate con olio. Maiale ripieno di albicocche Ingredienti per 4 persone. 1,5 kg di fesa di maiale,5 albicocche fresche,3 scalogni,1 limone + il succo,80 g di pangrattato,20 g di burro,1 mazzetto di erbe miste (prezzemolo,timo e rosmarino),sale e pepe,olio d'oliva. Lavate le albicocche,poi apritele,togliete il nocciolo e tagliatele a pezzetti non troppo grandi. Tagliate gli scalogni finemente e poi fateli appassire dolcemente in una padella con il burro per 10 minuti. Dopodiché,aggiungete i pezzetti di albicocca e rosolate il tutto per qualche minuto fino a quando l'insieme è sufficientemente appassito. Spegnete il fuoco,e aggiungete il prezzemolo tritato grossolanamente. Salate e pepate,mescolate bene tutti gli ingredienti e lasciateli raffreddare. Incidete la carne creando un'apertura all'interno in modo da poter inserire il ripieno (potete chiedere anche al macellaio di eseguire questa operazione),riempitela con il composto. Tritate timo e rosmarino,poi massaggiate la carne con questo mix di erbe. Quindi,scaldate un tegame con poco olio e fate rosolare la carne su tutti i lati. Collocate la fesa in una teglia e cuocetela in forno caldo a 180° per 1 ora circa. Guarnite con rametti di rosmarino. La variante è… Il ripieno di albicocche che preparate per farcire la carne può essere arricchito con le prugne. Per una nota croccante,aggiungete qualche nocciola tritata. Crostata di albicocche Ingredienti per 8 persone 600 g di albicocche mature,30 g di zucchero,1 rotolo di pasta frolla fresca,1 limone,zucchero al velo,ceci secchi (per la cottura della frolla). Collocate la pasta in una teglia rotonda per crostate,cospargetela con i ceci e cuocetela in forno caldo a 180° per 10 minuti. Lavate e asciugate le albicocche,dopodiché tagliatele a metà ed eliminate il nocciolo. Mettete a scaldare una padella sul fuoco,aggiungete il succo di limone,le albicocche e lo zucchero e fate cuocere a fuoco vivo,finché lo zucchero non si sarà sciolto del tutto,lasciando i frutti integri. Togliete le albicocche dal fuoco e scolate il liquido in eccesso. Prendete la frolla,eliminate i ceci,e distribuite sopra le mezze albicocche,con la parte concava all'insù. Infornate nuovamente e fate cuocere per 20 minuti. Togliere dal forno e lasciare raffreddare. Servite spolverata con zucchero al velo e foglie di menta.
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