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Mix di curiosità


 

E' possibile prendere virus dal mare?

No; secondo la maggior parte degli scienziati. Anche se il mare è pieno di virus,in media 10.000.000 per millimetro d'acqua,gli esperti spiegano che si tratta di patogeni che colpiscono solo la fauna acquatica e che tra l'altro sono importantissimi per l'equilibrio della biodiversità.

Specie marine. Senza i virus alcune specie acquatiche dominerebbero su altre,minacciando la sopravvivenza e mettendo a rischio anche il fitoplancton,un elemento prezioso dell'ecosistema perché capace di sottrarre anidride carbonica (CO2 ) dall'atmosfera. Ancora non conosciamo tutti i virus del mare,che abbiamo cominciato ad identificare nel 1980: si stima che circa il 70% dei patogeni marini appartenga ancora a specie non nota.

Perché si chiamano “cocktail”?

Il primo uso documentato della parola “cocktail” risale al 1806: sulla Balance and Columbian Repository,giornale di Houston (Usa),un candidato politico dichiarò tra i costi della sua campagna elettorale una spesa di 25$ per i cocktail. Un lettore chiese cosa fosse un cocktail e l'editore rispose: “Una bevanda stimolante composta da superalcolici di vario tipo,zucchero,acqua,e amari”. Non è chiara invece l'origine del termine,che letteralmente significa: “coda (tail) di gallo (cock)”.

Bellini: Fu chiamato così in onore del pittore Giovanni Bellini (il Giambellino) di Giuseppe Cipriani,fondatore dell'Herry's Bar di Venezia,che nel 1949 mescolò per primo succo di pesca e prosecco. Cipriani si ispirò alla mostra di Bellini che si stava tenendo a Palazzo Ducale.

Caipirinha: Deriva dal portoghese caipira,che significa “contadino”,perché ebbe origine nelle zone rurali del Brasile. E' a base di cachaca,un distillato del succo estratto dalla canna da zucchero,un tempo considerata bevanda povera: in principio era ottenuta dagli scarti di produzione dello zucchero.





Bloody Mary: Il richiamo al sangue (bloody) è legato al succo di pomodoro,ma è incerto il personaggio a cui è ispirato. Si pensa possa essere Maria I d'Inghilterra,detta Maria la Sanguinaria. Oppure l'attrice del muto Mary Pickford. O ancora è stato associato alla leggenda di “Bloody Mary”,fantasma femminile che apparirebbe negli specchi.

Perché la menta dà freschezza?

La sensazione deriva dal mentolo; un alcol estratto in diverse concentrazioni dall'olio essenziale delle varie specie di piante del genere Mentha (ma anche dell'eucaliptolo e dell'icilina),e in particolare di Mentha piperita,cioè la menta comune. Il calore della bocca riesce a far evaporare la quantità di mentolo presente,per esempio,in una caramella o in un dentifricio: questa evaporazione sottrae calore alla lingua,attivandovi i numerosi termorecettori,in particolare quelli sensibili al freddo,e provocando la sensazione di freschezza. Il mentolo è impiegato in farmacia e in Erboristeria per le sue proprietà antisettiche ed eccitanti,oltre che per la sua azione balsamica.

Perché in estate il bucato asciuga prima?

I panni umidi asciugano perché l'acqua in essi contenuta evapora. Ogni sostanza è infatti caratterizzata da una particolare tensione (o pressione) di vapore,ossia dalla capacità di passare dalla fase condensata alla fase gassosa,liberando molecole nell'ambiente. Quando le molecole d'acqua hanno un'energia cinetica sufficiente per superare le forze molecolari che le trattengono allo stato liquido,allora passano allo stato di vapore; e poiché il caldo influisce direttamente su questa energia,aumentandola,in estate il bucato asciuga più velocemente rispetto ai mesi invernali. In situazioni di umidità ambientale pari al 100% però,l'evaporazione non avviene e i panni rimangono umidi: il bucato infatti non riesce a disperdere le molecole d'acqua nell'aria circostante a causa dell'alto tasso di umidità,e l'acqua già presente nell'ambiente si deposita nuovamente sui vestiti.









Perché il portello del freezer si “incolla”?

Perché quando si apre il vano congelatore al suo interno entra aria a temperatura ambiente,e quindi più calda: questa si raffredda e si contrae rapidamente,creando una bassa pressione che tiene “Incollata” con forza la porta del freezer. L'effetto scompare tra i 30 e i 120 secondi dopo la chiusura,in base alle dimensioni del vano,del suo grado di riempimento,della temperatura interna ed esterna,e del tempo di apertura del portello: la riapertura è resa possibile dal riequilibrio tra la pressione interna ed esterna del vano,quando altra aria filtra attraverso le guarnizioni,che non sono a perfetta tenuta stagna proprio per ridurre questo inconveniente.

Come si fa a far rimbalzare un sasso sull'acqua?

Il segreto per effettuare un buon lancio si cela nell'angolo con cui il sasso impatta la superficie dell'acqua: quello ideale è di 20°. A dirlo è un gruppo di ricercatori francesi dell'Istitute for Out of Equilibrium Phenomena di Marsiglia,che ha costruito una macchina lancia-sassi per studiare la dinamica delle traiettorie. Più la pietra è vicina ai 20° di angolazione,più volte sarà possibile farla rimbalzare,mentre con un'inclinazione di 45° affonderà sicuramente.

Lancio perfetto. L'angolo non è comunque l'unico parametro da considerare: maggiori possibilità si successo si hanno con uno specchio d'acqua piatto,meglio se di un lago,sebbene l'acqua dolce sia meno indicata di quella salata per via della minore densità. Va inoltre scelto il sasso giusto,il più possibile liscio e stondato. Infine il movimento deve essere “rotatorio” intorno all'asse verticale della pietra. Il record ufficiale di rimbalzi è di 51 ed è stato stabilito dall'americano Russell Byars nel 2007.

Quanto dura l'estate sugli altri pianeti?

La durata dell'estate sui pianeti del Sistema solare è diversa rispetto a quella terrestre. E inoltre,alcuni le stagioni non le hanno neppure. Per esempio Mercurio,perché il suo asse di rotazione è praticamente verticale,e dunque la quantità di luce che ricevono le diverse regioni da parte del Sole è identica tutto l'anno. Venere ha un anno che dura circa 8 mesi e una densissima atmosfera di anidride carbonica,che produce un intenso effetto serra: il risultato è che la sua estate,teoricamente di 57 giorni,presenta minime differenze di temperatura rispetto alle altre stagioni. L'estate di Marte,invece,dura circa 7 mesi terrestri e la temperatura massima può arrivare a circa 20°C.

Solo gas. Giove,Saturno,Urano e Nettuno sono pianeti gassosi,privi di superficie solida,e già questo rende il concetto di stagioni molto particolare. Inoltre,sono tutti molto lontani dal Sole. In ogni caso,Giove ha un'asse di rotazione inclinato di soli e un'estate che dura circa 3 anni. Più inclinato invece è l'asse di rotazione di Saturno (26°C),ma la grande distanza dal Sole determina differenze di temperatura tra le stagioni poco marcate: la sua estate dura circa 7 anni. Ancora più estrema è la situazione per Urano e Nettuno: l'enorme distanza dal Sole fa sì che di fatto le stagioni non esistono,anche se formalmente le loro estati durano 20-40 anni. Ma la loro temperatura è sempre costante,attorno ai -200°C.

Che differenza c'è tra l'estate astronomica e quella meteorologica?

L'estate astronomica (così come le altre stagioni) è definita in base al moto di rivoluzione della Terra intorno al Sole,e inizia il giorno del solstizio d'estate. L'estate meteorologica,invece,si fa sempre cominciare per convenzione il giugno e terminare il 31 di agosto. E' stata introdotta (così come le altre stagioni meteorologiche) perché le condizioni ambientali che si registrano il 1° giugno sono in tutto e per tutto estive,e in secondo luogo perché con tale suddivisione è possibile creare statistiche climatiche trimestrali da un anno all'altro. Come le stagioni astronomiche,anche quelle meteorologiche sono ovviamente invertite nell'emisfero australe.

Perché a San Lorenzo “cadono le stelle”?

La pioggia di stelle osservabile ogni anno intorno al 10 agosto è generata dal passaggio della Terra tra le polveri lasciate dalla coda della Swift Tuttle,una cometa periodica scoperta nel 1862 (quattro anni dopo,l'italiano Giovanni Schiaparelli fu il primo a spiegare il fenomeno). L'ultimo transito vicino alla nostra orbita della Swift Tuttle è avvenuto nel 1992,mentre il prossimo è previsto per il 2126. Ma le particelle lasciate dalla cometa nei precedenti passaggi generano ogni anno uno sciame meteorico il cui nome ufficiale è Perseidi,perché per un effetto di prospettiva tali meteore sembrano provenire dalla costellazione di Perseo. Le notti migliori per vedere le “stelle cadenti” sono tra l'8 e il 16: quest'anno non ci sarà neppure il disturbo della Luna,che sarà nuova l'11 agosto. Il fenomeno è chiamato anche “Lacrime di San Lorenzo”,poiché il santo fu martirizzato il 10 agosto del 258 d. C.

Fare sesso d'estate è più rischioso per la salute?

La scienza dice di ,ma per stare tranquilli basterebbe usare i profilattici. D'estate aumentano infatti i rischi di contrarre infezioni sessualmente trasmissibili come sifilide,gonorrea,candida (e,nei casi più gravi,Hiv),la cui diffusione è in crescita. In generale,secondo l'Icar (Italian Conference on AIDS and Antiviral Research), solo in Italia i casi di sifilide sono più che raddoppiati negli ultimi 4 anni. Meglio prevenire. Il picco estivo delle malattie a trasmissione sessuale è dovuto alla maggiore probabilità di rapporti occasionali e mette in pericolo principalmente gli adolescenti. Colpa della mancata prevenzione: un teenager su 2 non usa,infatti,il preservativo,mentre il 15-20% non è in grado di distinguere la contraccezione dalla prevenzione alle infezioni. Per mettersi al sicuro oltre all'uso del profilattico,gli esperti consigliano semplici accorgimenti al fine di evitare la proliferazione dei batteri. Su tutti,sostituire spesso gli assorbenti nel corso del ciclo mestruale,non condividere con altri spazzolino e biancheria,e,in generale,curare l'igiene intima.

Quando gli uomini sono più fertili?

Nei mesi caldi gli spermatozoi sono più in forma. Emerge dallo studio di 5.188 speriogrammi (l'analisi del liquido seminali per valutare la qualità degli spermatozoi) a cui si sono sottoposti altrettanti uomini nell'arco di 11 anni. La ricerca,realizzata dall'Azienda Ospedaliero-Universitaria “Arcispedale Sant'Anna” di Ferrara e dell'Università di Parma,ha considerato la motilità spermatica,il volume e il numero degli spermatozoi,mettendo in relazione questi parametri con i mesi dell'anno. I ricercatori hanno riscontrato un netto miglioramento delle caratteristiche dello sperma nel periodo estivo. Per esempio,la motilità spermatica del 65,3% del campione in estate era superiore al 40%,mentre in inverno risultava significativamente più bassa. In particolare,i mesi di luglio e agosto si sono rivelati i migliori per concepire. Gli esperti ritengono che ciò sia dovuto alle variazioni stagionali nel livello di alcuni ormoni.

Di cosa sono fatte le creme solari?

La loro base è formata da acqua,grassi,emulsionanti,conservanti,vitamina E e C per contrastare l'invecchiamento della pelle. A questa base si aggiungono i filtri solari che proteggono dalla radiazione ultravioletta e che possono essere organici (filtri chimici) o minerali (filtri fisici),o miscele di entrambi. I filtri organici assorbono l'energia dei raggi UVA e UVB restituendola in forma di altra energia: in pratica mimano il meccanismo della melanina,il pigmento che,fino a un certo punto,protegge la nostra pelle dalle scottature solari. I filtri minerali (ossido di titanio e di zinco),invece,riflettono i raggi UVA e UVB e sono presenti in forma di nanoparticelle,cioè di granuli minuscoli delle dimensioni di milionesimi di millimetro.





Perché in montagna ci si abbronza di più?

Al livello del mare,la nostra pelle è generalmente più abituata a sopportare la percentuale di radiazione solare che riesce ad attraversare l'atmosfera. Ma questo filtro naturale si assottiglia man mano che si sale verso quote più elevate. In montagna,infatti,l'atmosfera è più rarefatta e non riesce a bloccare la stessa quantità di raggi ultravioletti. Si stima che il livello di radiazione solare aumenti fra il 10-12% ogni 1000 m d'altezza; in montagna,inoltre,spesso ci si abbronza prima e più facilmente,senza avvertire l'intensità delle radiazioni solari,a causa di altri fattori ambientali come,ad esempio,l'aria più fresca o il cielo nuvoloso,che viene comunque attraversato dai raggi UV; o anche a causa del bianco della neve,che può rifletterli fino a una quantità pari all'80%,amplificandone così la potenza e la pericolosità per la nostra salute.



Sotto il sole...è meglio indossare magliette chiare?

No. Nonostante gli abiti chiari riflettano meglio il calore del Sole,una protezione ottimale in spiaggia è garantita da indumenti larghi e sopratutto scuri. Questi hanno infatti un maggiore UPF (Ultraviolet Protection Factor),parametro che indica il grado di protezione dai raggi ultravioletti offerto da un tessuto. Il colore del tessuto non è però l'unico fattore che influenza il grado UPF: lo spessore e la trama,com'è intuibile,influenzano positivamente il potere schermante,ma inaspettatamente cotone e lino,a meno che non abbiano ricevuto trattamenti specifici,sono meno protettivi delle fibre sintetiche in poliestere. Se proprio non potete fare a meno dei tessuti naturali,si possono imitare i tuareg del Sahara e indossare capi di lana,fibra che oltre ad avere UPF maggiore rispetto a cotone e lino garantisce un ottimo isolamento termico.



Perché i capelli si schiariscono durante l'estate?

Quando ci si espone al Sole,la melanina protegge l'organismo dall'assorbimento di raggi ultravioletti nocivi. Questi però la distruggono e così le cellule della pelle ne producono ancora,in modo da mantenere inalterata la protezione: è questo il motivo per cui la pelle,con l'aumento dei pigmenti scuri della melanina,progressivamente si abbronza.

Sbiaditi. Il meccanismo è identico anche per i capelli,che tuttavia,a differenza della pelle,sono una struttura inerte,perché non contengono cellule viventi ma sono costituiti per la maggior parte da cheratina,una proteina molto resistente. Quando il Sole dunque colpisce i capelli la melanina,che a seconda della sua tipologia ne determina il colore in scuro (eumelanina) o biondo-rosso (feumelanina),viene distrutta ma non rimpiazzata e i capelli progressivamente sbiadiscono. Almeno finché la ricrescita (o il parrucchiere) non ripristinerà la colorazione normale.



La Torre Eiffel si allunga d'estate?

Sì. Ufficialmente misura 324 m d'altezza,ma è un dato che può variare in base alle condizioni atmosferiche,sopratutto quando fa molto caldo. Il monumento simbolo di Parigi è infatti sensibile alle variazioni termiche in virtù della sua stessa struttura,composta da oltre 7000 t di metallo. Così,quando la temperatura si avvicina ai 40°C,il calore fa dilatare il ferro alla base e la Torre si espande verso l'alto,diventando effettivamente più alta. Il record di allungamento registrato fino a oggi è di 18 cm.

Cosa fa il caldo. L'effetto del caldo provoca anche una leggera inclinazione della parte superiore del monumento,che quindi può piegarsi fino a 17 cm . Ovviamente,viste le dimensioni generali della costruzione,tali variazioni non sono visibili a occhio nudo,e comunque quando il Sole cala e la temperatura diminuisce,il metallo si contrae tornando ad assumere la forma originaria. La Torre Eiffel può risentire anche dell'azione del vento: nelle giornate in cui soffia più forte,in cima si possono registrare oscillazioni fino a 12 cm di ampiezza.



Qual'è la spiaggia più lunga del mondo?

Si chiama Praia do Cassino ed è un'immensa distesa di sabbia nella zona del Rio Grande do Sul (Brasile) lunga 241 km,più o meno la distanza in linea d'aria tra Roma e Firenze,o tra Milano e Venezia. Se quella carioca è la spiaggia continua più lunga del mondo,ne esistono comunque altre di altrettanta ragguardevole lunghezza. La seconda più lunga è la Ninety Mile Beach in Australia,che si estende per 145 km. La terza è la Cox's Bazar in Bangladesh,di 121 km. Supera i 100 km anche la texana Padre Island National Seashor,toccando quota 113 km,invece la Playa Novillero,in Messico,si ferma ad appena 90 km. In Europa,visto le coste più frastagliate e la maggiore densità abitativa,le spiagge sono più corte: il primato spetta a quella francese di La Baule Escoublac,lunga 12 km,mentre in Italia il record lo detiene quella del Poetto,una distesa di sabbia finissima di circa 7,5 km a Cagliari,in Sardegna.



La sabbia è più sporca del mare?

. Sulla sabbia ci sono più batteri perché lì sopravvivono più a lungo che in acqua. Studi condotti da un gruppo di ingegneri ambientali dell'Università delle Hawaii hanno analizzato campioni di sabbia e acqua marina prelevati dalla hawaiana Kualoa Beach sull'isola di Oahu. Gli studiosi hanno valutato la presenza di batteri che indicano contaminazioni fecali,riscontrandone da 10 a 100 volte di più nella sabbia che nell'acqua. Le analisi di Laboratorio hanno permesso di stabilire che le popolazioni di alcuni batteri,come Enterococchi e Clostridium perfringes,sulla sabbia decadono molto più lentamente. Questi microrganismi arrivano per l'inquinamento dovuto ad acque reflue non depurate,e sulla sabbia trovano migliori condizioni. Infatti,secondo i ricercatori,la sabbia fa da schermo alla luce solare,dannosa per i batteri: l'incorpora,creando attorno a loro un bio film che li ripara dalle radiazioni.



Perché l'elefante ha le zanne?

Per scavare nel terreno,smuovere gli ostacoli e sopratutto per manifestare agli altri individui del branco vigore e forza. Le zanne per gli elefanti rappresentano un simbolo sessuale o di rango e nelle specie asiatiche (Elephas maximus) sono presenti solo nei maschi,mentre in quella africana (Loxodonta africana) appaiono anche nelle femmine,anche se decisamente meno possenti. Dal punto di vista anatomico,si tratta di incisivi allungati che fuoriescono da alloggiamenti situati nella mascella superiore. Non sono però i denti più importanti per gli elefanti. Il primato spetta ai molari (grandi quanto un guantone da box) che sono considerati denti vitali perché servono all'elefante per triturare le fibre coriacee della vegetazione di cui si nutre. I molari sono fra l'altro protagonisti di un originale ricambio che avviene ogni 10 anni: come se scorressero su un nastro trasportatore,i nuovi denti spuntano in fondo alla bocca e lentamente si spostano in avanti per sostituire via via quelli “vecchi” e consumati.

Orecchie. Sono larghe e sottili per aumentare la superficie a contatto con l'aria e ottimizzare la loro funzione di termoregolazione. Usate come ventaglio,sono ricche di vasi sanguigni e permettono di raffreddare la temperatura del sangue che circola localmente a quella corporea.



Zanne. Sono incisivi allungati che fuoriescono da profondi alloggiamenti nella mascella superiore. La zanna più lunga misura 3,11 m e pesa 94 kg. Per colpa dell'avorio,gli elefanti sono stati decimati e la specie oggi è a rischio di estinzione in molte parti dell'Africa.



Proboscide. E' un prolungamento del labbro superiore unito al naso,formato da oltre 150.000 muscoli. Ha una funzione pensile grazie all'estremità digitiforme,ma è anche un organo di contatto nelle relazioni sociali. Serve per aspirare l'acqua da bere e portarla in bocca (fino a 160 l al giorno).

Testa. Il cranio rotondeggiante è leggero grazie a numerose cavità piene d'aria. Nell'elefante africano è appiattito sulla fronte,mentre in quello asiatico ha una forma molto incurvata.

Pelle. Di colore grigio e cosparsa di pochi peli,è spesso ricoperta di uno strato di fango secco. Esso si forma dopo che l'animale si è rotolato nelle pozzanghere e serve a proteggerla dal Sole e dagli insetti.

Corpo. Massiccio,può pesare sino a 6.500 kg e misurare fino a 7,5 m di lunghezza e 4 di altezza. I maschi sono in genere più grossi delle femmine e l'elefante africano è più grande di quello asiatico (pesa sino a 5,5 t).

Zampe. Hanno 5 dita racchiuse in un involucro adiposo,che permette di ammortizzare il peso dell'animale. Le zampe posteriori hanno 4 unghie visibili,mentre quelle anteriori ne presentano solo 3.

Coda. Sottile e con un ciuffo di peli lunghi,grossi e rigidi all'estremità per scacciare le mosche quando viene sventagliata,è portata eretta durante la fuga per segnalare ai compagni il pericolo e indurli a scappare.

Che differenza c'è tra l'asino e il mulo?

Mentre l'asino è una specie distinta,il mulo è un ibrido nato dall'incrocio tra individui di specie diverse. L'asino infatti assieme ai cavalli e zebre è classificato nella famiglia degli Equidi e ne esistono diverse specie (come l'asino africano,Equus africanus,l'asino selvatico asiatico,Equus hemionus,l'asino etiope e l'asino tibetano,Equus kiang). Il mulo invece nasce dall'accoppiamento tra un asino maschio e una cavalla. Mentre tra l'incrocio tra un cavallo e un'asina nasce il bardotto. Mulo e bardotto sono animali sterili,cioè che non si possono riprodurre perché il loro assetto cromosomico è dispari: hanno infatti 63 cromosomi (contro i 64 del cavallo e i 62 dell'asino.)






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