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San Piero a Sieve


 Il territorio del comune di San Piero a Sieve si estende per 36. 63 Kmq in Mugello nell'alta Val di Sieve, in zona collinare. Podesteria medioevale,ha raggiunto l'attuale assetto nel 1840. Ma la sua antica origine risale al 1018 ; nel XII secolo il paese veniva definito “borgo”, e fin da quei tempi era la posta principale della strada che da Firenze andava a Bologna. Antico possesso feudale degli Ubaldini da Coldaia,subentrarono a questi nella signoria i Medici, che ne fecero il loro particolare dominio,venendo in possesso di molti castelli che lo circondavano (Monte Rezzonico,Sassuolo,Cafaggiolo,Trebbio) e contribuendo allo sviluppo urbanistico e demografico del borgo specialmente tra il Trecento e il Quattrocento. In quel secolo San Piero faceva parte della lega di Tagliaferro e nel 1551 passò sotto il vicariato di Scarperia. Verso la fine del Cinquecento,Ferdinando I e Cosimo II fecero edificare l'imponente fortezza di San Martino sovrastante il paese,su progetto del Buontalenti ; nel 1774 Leopoldo I,ritenendola inutile,la fece ridurre a case di contadini. Tra gli altri luoghi notevoli del comune è ricordato il convento di Bosco ai Frati,che la tradizione vuole sia stato fondato dagli Ubaldini già nel VI secolo ; passò ai francescani nel 1212 e vi soggiornò ricevendone l'investitura a cardinale san Bonaventura nel 1273. Per quanto riguarda le attività economiche del tempo erano prevalenti nel comune quelle agricole (coltivazioni di vigne,piante da frutta,cereali) e quelle connesse ai prodotti del bosco ; è documentata la presenza di un “hospitale” già nel 1275,diffusa era nel Settecento la filatura del lino e della canapa e,fin dalla prima metà del XV secolo,anche la produzione di stoviglie.

Il terremoto del 29 giugno 1919 colpì una vasta area dell'Appennino Tosco- Emiliano (è il sistema montuoso lungo circa 1.200 km che si estende dalla zona settentrionale fino a quella meridionale dell'Italia,disegnando un arco con la parte concava a sudovest. Insieme alle Alpi,caratterizzano il rilievo e il paesaggio di gran parte del paese,e sono chiamati la “spina dorsale della penisola” ; l'Appennino è formato in prevalenza da rocce calcaree dure e da argille molli),in particolare il Mugello (è una valle della Toscana situata a nord di Firenze ). Le prime scosse furono avvertite durante la mattinata di quel giorno d'estate del primo dopoguerra con epicentro nel paese di Vicchio ; la scossa maggiore,di grado IX della scala Mercalli (è una scala di valutazione dell'intensità del sisma con numero “IX – distruttiva” : rovina totale di alcuni edifici e gravi lesioni in molti altri ; vittime sparse ma non numerose),6.2 della magnitudo momento (la scala di magnitudo del momento sismico è una scala di misurazione sismica utilizzata dai sismologi per misurare le dimensioni dei terremoti in termini di energia liberata. Si basa sul momento sismico del terremoto,che è uguale alla rigidezza della Terra moltiplicata per il momento medio di spostamento della faglia e la dimensione dell'area dislocata),con profondità ipocentrale tra i 5 e i 10 km,fu avvertita poco dopo passate le 15.00 PM del pomeriggio . Il bilancio fu drammatico con oltre 100 morti,400 feriti e migliaia di senzatetto. La zona dove si ebbero i danni maggiori fu quella nelle immediate vicinanze di Vicchio,comprendente le località di Pilarciano,Villore, Rostolena,Mirandola,Villa,Vitigliano,Rupecanina e Casole ; nel capoluogo comunale furono distrutte 700 case su 1.500 ; 500 divennero inagibili e le altre subirono danni molto seri. Fu gravemente lesionata anche la casa natale del pittore Giotto (Giotto di Bondone,Ambrogio, Ambrogiotto ; Colle di Vespignano 1267- morì a Firenze l'8 gennaio 1337) nella frazione di Vespignano. Gravi danni li subì anche Borgo San Lorenzo,dove oltre il 75% delle case furono dichiarate inagibili e si ebbe il crollo della Pieve,di un'altra chiesa e danni ad altri edifici ; a San Godenzo (comune di 1.083 abitanti ; si trova a 50 km dal capoluogo),dove si ebbero danni gravissimi alla chiesa e molte delle case inagibili ; a Dicomano crollo la Torre dell'Orologio,molte case furono gravemente lesionate e fu evacuato l'Ospedale di Luco del Mugello. Si ebbero danni gravi anche a Firenzuola (è un comune di 4.513 abitanti ; si trova nel versante adriatico dell'Appennino tosco-romagnolo,ed è un centro della Romagna toscana) e in altri comuni del versante romagnolo ma non alle persone, visto che la zona era già stata colpita da un altro terremoto nel novembre precedente e la popolazione viveva ancora in baracche. Gli effetti del sisma furono sentiti anche a Firenze,dove si ebbero danni minori come cadute di fumaioli,stacco di intonachi ed alcune lesioni di muri ; a Prato,dove crollarono muri e furono lesionati alcuni edifici,e a Campi Bisenzio ,dove fu danneggiata un'antica torre medioevale che dovette poi essere abbattuta. Una successiva forte scossa,il luglio aggravò ancora di più i danni,colpendo gli edifici già lesionati.




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