Leonardo di ser Piero da Vinci nacque ad Anchiano (è una frazione nel comune di Vinci,nella città metropolitana di Firenze ) il 15 Aprile 1452 come figlio primogenito dalla relazione illegittima tra il notaio ventiquattrenne Piero da Vinci e Caterina di Meo Lippi,donna d'estrazione sociale modesta. La notizia della nascita del primo nipote fu annotata da nonno Antonio,padre di Piero e anche lui notaio,su un antico libro notarile trecentesco,usato come raccolta di
“ricordanze” della famiglia,dove si legge : “Nacque un mio nipote,figliolo di ser Piero mio figliolo a dì 15 aprile in sabato a ore 3 di notte (secondo il calendario gregoriano : è il calendario solare di quasi tutti i paesi del mondo. Prese il nome dal papa Gregorio XIII,che lo introdusse il 4 ottobre 1582 con la bolla papale Inter gravissimas ; il 23 aprile alle ore 21.40). Ebbe nome Lionardo”.
Nel registro non è identificato il luogo di nascita di Leonardo,che si ritiene fosse la casa che la famiglia di ser Piero possedeva (dista pochi chilometri dal borgo del paese,si trova in una frazione a nord del comune di Vinci,ad Anchiano. E' posta alle pendici del Montalbano a circa 200 m sopra il livello del mare,ed è definita dai corsi d'acqua di Balenaia e delle Quercete,che all'epoca alimentavano i molti mulini sparsi per il territorio),insieme con un podere,dove la madre di Leonardo andrà ad abitare. Il battesimo avvenne nella vicina chiesa parrocchiale di Santa Croce,ma sia il padre che la madre erano assenti,perché non sposati. Per Piero si stavano preparando ben altre nozze, mentre per Caterina fu cercato,nel 1453,un marito che accettasse di buon grado la sua situazione “compromessa” ; così fu trovato un contadino di Campo Zeppi, vicino a Vinci,tale Piero del Vacca da Vinci,detto l'Attaccabriga,che forse,come il fratello Andrea,faceva anche il mestiere del mercenario. Nel frattempo,già nel 1452,il padre Piero si era sposato con Albiera di Giovanni Amadori,con la quale non avrà figli. La lieta accoglienza del bambino, nonostante il suo status illegittimo per l'epoca,è testimoniata,oltre che dall'annotazione del nonno,anche dalla sua presenza nella casa paterna di Vinci. Ciò si legge nella dichiarazione per il catasto di Vinci dell'anno 1457,redatta da nonno Antonio,dove si riporta che : il detto Antonio aveva 85 anni e abitava nel popolo di Santa Croce,marito di Lucia,di anni 64,e aveva per figli Francesco e Piero,d'anni 30,sposato ad Albiera,ventunenne,e con loro convivente era Lionardo d'anni 5. La matrigna Albiera morì appena ventottenne nel 1464, quando la famiglia risiedeva già a Firenze,essendo sepolta in San Biagio. Ser Piero si risposò altre 3 volte : nel 1465 con la quindicenne Francesca di ser Giuliano Lanfredini,che morì giovane ; nel 1475 con Margherita di Francesco Giulli,dal 1485 con Lucrezia di Guglielmo Cortigiani. Leonardo ebbe “almeno 16” fratellastri e sorellastre,tutti molto più giovani di lui (l'ultimo nacque quando Leonardo aveva 46 anni),con i quali ebbe pochissimi rapporti,ma che gli diedero molti problemi dopo la morte del padre per la contesa sull'eredità. Già precedentemente,però,Ser Piero lavorò a Firenze nel 1462,secondo il Vasari,e vi ritornò con la famiglia e il piccolo Leonardo. Leonardo restava in campagna nella casa dei nonni,dove avvenne la sua educazione- disordinata e discontinua- a cura del nonno Antonio,dello zio Francesco e del prete Piero che lo aveva battezzato. Il fanciullo imparò a scrivere con la sinistra e al rovescio ; il Vasari ricordò come il ragazzo cominciava “molte cose e poi l'abbandonava” e nell'impossibilità di avviarlo alla carriera giuridica il padre decise di introdurlo alla conoscenza dell'abaco (è un antico strumento di calcolo,utilizzato come ausilio per effettuare operazioni matematiche ). Quando il nonno Antonio morì,a 96 anni,nel 1468,citò nel suo testamento “Lionardo”,assieme alla nonna Lucia,al padre Piero,alla nuova matrigna Francesca Lanfredini,e agli zii Francesco e Alessandra. L'anno dopo la famiglia del padre,divenuto notaio della Signoria Fiorentina (la signoria era scelta dal gonfaloniere : era una prestigiosa carica che rivestiva un magistrato comunale con varie attribuzioni),insieme con quella dello zio Francesco,che era iscritto all'Arte della Seta (era una delle sette Arti Maggiori delle corporazioni di arti e mestieri di Firenze),risultava domiciliata in una casa fiorentina,abbattuta poi nel Cinquecento,nell'attuale via del Gondi,accanto a Piazza della Signoria. Diventando sempre più evidente l'interesse del giovane Leonardo nel disegnare,ser Piero mandò il figlio,dal 1469 al 1470,nella bottega di Andrea del Verrocchio,che in quegli anni era una delle più importanti di Firenze,nonché una vera e propria raccolta di nuovi talenti. Tra i suoi allievi figuravano : Sandro Botticelli,il Perugino,Domenico Ghirlandaio e Lorenzo di Credi,la bottega cimentava attività pittoriche e scultoree,fusione a cera persa e intaglio ligneo. Inoltre gli allievi studiavano carpenteria,meccanica,ingegneria e architettura. Leonardo si trovò già menzionato nella Compagnia di San Luca (L'Accademia delle Arti del disegno è un'associazione privata con sede a Firenze) dei pittori fiorentini nel 1472 ; ciò significava che era già riconosciuto come pittore autonomo,la cui esperienza formativa poteva dirsi già conclusa, sebbene la sua collaborazione con il Verrocchio continuò per molti anni.
Il 5 agosto 1473 Leonardo datò il Paesaggio con fiume,un disegno con veduta a volo d'uccello della valle dell'Arno ; la sua attenzione verso la descrizione del mondo naturale fu una caratteristica costante di Leonardo,soprattutto nella fase giovanile. Ciò gli valse l'assegnazione di alcuni contributi ad opere uscite dalla bottega del Verrocchio come l'Arcangelo Raffaele e Tobiolo (è un dipinto a tempera su tavola databile al 1470-1475,conservato nella National Gallery di Londra : fondata nel 1824,è un museo che ospita una ricca collezione composta da più di 2.300 dipinti di varie epoche e scuole partendo dal XII secolo fino agli inizi del'900). Il Battesimo di Cristo degli Uffizi,secondo il Vasari,è di Leonardo l'angelo in primo piano a sinistra e il morbido paesaggio sullo sfondo ; in quest'opera sono evidenti alcuni motivi dello stile leonardesco : la decorazione basata su motivi fluenti,l'attenzione agli elementi vegetali,o all'espressività dei volti,spesso,ritratti con un sorriso ambiguo. Oltre che pittore, Leonardo fu anche scultore,anche se non si conosce,tuttavia,alcuna opera scultorea sicura di Leonardo. Le prime opera indipendenti di Leonardo sono datate tra il 1469-70 ; l'autografia della piccola Madonna Dreyfus,la vicinanza stilistica con la successiva Madonna del Garofano,1473,dipingendo la gestualità familiare tra madre e figlio,l'ambientazione su uno sfondo scuro in cui si aprono “alla fiamminga” due finestre su un luminoso paesaggio ( la pittura fiamminga è una scuola pittorica nata nel '400,nelle ricche Fiandre grazie a Jan van Eyck,caratterizzata dall'uso di colori ad olio). L'Annunciazione ; al 1474-1478 risale il Ritratto di donna,identificata con Ginevra dè Benci (Firenze,agosto 1457- era figlia di Amerigo dè Benci,un ricchissimo fiorentino,impiegato nel mondo bancario e politico- Ginevra era una donna molto raffinata,colta,oltre che molto bella),il che dimostra che Leonardo poteva accedere facilmente alle commissioni della ricca borghesia fiorentina. Poi dal gennaio 1474 all'autunno 1478 non si conoscono opere realizzate da Leonardo. E' molto strano,se si considera come negli anni precedenti la carriera artistica di Leonardo decollava grazie a un padre molto influente e facoltoso,che lo mantenne almeno fino al 1480. Si ipotizzò che il poco più che ventenne Leonardo fosse incerto sul suo futuro,e che iniziò ad avvicinarsi al mondo della scienza. Il 9 aprile 1476 fu presentata una denuncia anonima agli Ufficiali di notte e dè monasteri contro diverse persone,tra di loro anche Leonardo,per sodomia consumata verso il diciassettenne Jacopo Saltarelli. Anche nella Firenze di quell'epoca c'era una certa tolleranza per l'omosessualità,la pena prevista era severissima,l'evirazione (cioè la castrazione,è l'esportazione delle gonadi,o gli organi anatomici) per i sodomiti adulti e la mutilazione di un piede o di una mano per i giovani. Fu il coinvolgimento del Tornabuoni ( i Tornabuoni furono un'antica famiglia nobiliare di Firenze) a giocare a favore degli accusati,che furono prosciolti,e la denuncia fu archiviata. Nei 4 anni di silenzio,Leonardo ebbe la possibilità di studiare Anatomia,assistendo alla dissezione dei cadaveri nelle camere mortuarie degli Ospedali,e studiò anche fisica e meccanica. Poi il 10 gennaio 1478 ricevette il primo incarico pubblico,una pala per la Cappella di San Bernardo nel Palazzo della Signoria (ossia è il Palazzo Vecchio,chiamato in origine Palazzo dei Priori ; successivamente venne identificato nel XV secolo come Palazzo della Signoria,dal nome dell'organismo principale della Repubblica di Firenze ; nel 1540 divenne Palazzo Ducale,quando il Duca Cosimo I dè Medici ne fece la sua residenza ; infine dopo il 1565 assunse il definitivo nome Palazzo Vecchio) ; incassò dai Priori 25 fiorini (il fiorino è un'antica moneta d'oro di circa 3.537 g a 24 carati coniata per la prima volta a Firenze nel 1252,grazie al podestà di origine Bresciana Filippo Ugoni. Il nome deriva dal fior di giglio rappresentato sulla moneta) ma forse non iniziò il lavoro,affidato poi nel 1483 a Domenico Ghirlandaio e poi a Filippino Lippi che lo completò nel 1485 (è la Pala degli Otto – Madonna col bambino e quattro santi- è un dipinto a tempera su tavola di Filippino Lippi datata 20 febbraio 1486,è conservata agli Uffizi a Firenze ). L'ambiguo sorriso della Madonna riuscì a confondere i critici che,inizialmente,l'avevano attribuita a Leonardo,ma non è sua. Nel frattempo tornò per Leonardo il desiderio di dedicarsi alla pittura,così nel 1478 iniziò 2 Madonne. Una di questa è riconosciuta nella Madonna Bengis,oggi all'Ermitage di San Pietroburgo,che il Bocchi nel 1591 menzionò nella casa fiorentina di Matteo Botti (1570- 1621,è stato un diplomatico italiano di origini cremonesi) e Giovanni Botti : “tavoletta colorita a olio di mano di Leonardo da Vinci,di eccessiva bellezza,dove è dipinta una Madonna con sommo artifizio et con estrema diligenza ; la figura di Cristo,che è bambino,è bella e meravigliosa : si vede in quello un alzar del volto singolare et mirabile lavorato nella difficultà dell'attitudine con felice agevolezza”; è una descrizione che però potrebbe riferirsi anche alla Madonna del Garofano. Ancora al 1475-1478 è databile la piccola Annunciazione del Museo del Louvre,probabilmente parte della predella della Madonna con bambino e santi di Andrea del Verrocchio e Lorenzo di Credi per il Duomo di Pistoia,che avrebbe compreso anche la Nascita della Vergine del Perugino (Pietro di Cristoforo Vannucci,il Perugino, nato a Città della Pieve nel 1448 circa – è morto a Fontignano nel febbraio del 1523 ). Intanto dal 1479 Leonardo non viveva più nella famiglia del padre Piero,come attesta un documento del catasto fiorentino dell'epoca.
A questi anni risale il suo avvicinamento a Lorenzo il Magnifico e alla sua corte (della quale faceva parte anche il Verrocchio). Alcuni fogli dei Codici Vinciani mostrano i suoi studi per consulenze militari e ingegneristiche,richieste da Lorenzo. Il 29 dicembre 1479 Leonardo disegnò il cadavere impiccato di uno dei responsabili della congiura dei Pazzi (conclusasi il 26 aprile 1478,fu una cospirazione ordinata dalla famiglia di banchieri fiorentini dè Pazzi avente lo scopo di stroncare l'egemonia dei Medici tramite l'appoggio del papato e di altri esterni,tra cui la Repubblica di Siena,il Regno di Napoli e il Ducato di Urbino), Bernardo di Bandino Baroncelli. L'anonimo Gaddiano ricorda la sua frequentazione verso il 1480 del Giardino di San Marco,una sorta di museo all'aperto in cui era esposta la collezione di statue antiche dei Medici e l'anziano scultore Bertoldo di Giovanni teneva una Scuola d'Arte a cui partecipò,quasi 10 anni dopo,Michelangelo Buonarroti. Se dell'incompiuto San Girolamo della Pinacoteca vaticana non si ha nessuna testimonianza,dell'Adorazione dei Magi (oggi agli Uffizi) si sa che gli fu commissionata nel marzo 1481 dai monaci di San Donato a Scopeto (la chiesa di San Donato a Scopeto faceva parte di un monastero situato a Firenze,fu riedificato nel 1251),come pala dell'altare maggiore da svolgere entro 30 mesi ; la commissione fu,probabilmente, facilitata dal padre Piero,che era notaio per i monaci. Leonardo però non consegnò mai l'opera,e solo 15 anni dopo fu sostituita con un dipinto di Filippino Lippi. L'opera,rimasta allo stato di abbozzo,in bruno lumeggiato con biacca ( o bianco di piombo,è un pigmento pittorico inorganico da carbonato basico di piombo),fu lasciata da Leonardo,in partenza per Milano,all'amico Amerigo Benci,il padre di Ginevra,nel 1482. Fra la primavera e l'estate del 1482 Leonardo si trova già a Milano,una delle poche città in Europa a superare i 100.000 abitanti,una regione popolosa e produttiva. Le ragioni della sua partenza da Firenze sono molte. Sicuramente come testimoniano il Gaddiano e il Vasari,l'invio fu causato da Lorenzo il Magnifico nell'ambito delle sue politiche diplomatiche con le signorie italiane,in cui i maestri fiorentini erano inviati come “ambasciatori” del predominio artistico e culturale di Firenze.
Leonardo aveva circa 30 anni quando arrivò alla corte di Ludovico il Moro, il Vasari ci tramanda che fosse anche un grandissimo musicista e che aveva costruito questa lira (la lira da braccio è uno strumento musicale rinascimentale appartenente alla famiglia dei cordofoni) in argento con testa di cavallo,con la quale partecipò a una gara musicale indetta alla corte sforzesca : “la onde superò tutti i musici,che quivi erano concorsi a suonare “. Lì Leonardo scrisse una famosa “lettera d'impiego”,in cui descriveva i suoi progetti di ingegneristica, di architettura,pittura e scultura,di cui un cavallo di bronzo per un monumento a Francesco Sforza. Perciò apparve molto chiaro che Leonardo fosse intenzionato a rimanere a Milano,città che lo affascinava per le sue aperture alle novità scientifiche e tecnologiche,causate dalle continue campagne militari. I documenti storici sembrano indicare che l'accoglienza di Leonardo nell'ambiente milanese fu piuttosto tiepida,non ottenendo gli esiti sperati nella lettera al Duca ; Leonardo incontrò difficoltà anche nella lingua parlata dal popolo. La sua prima commissione arrivò il 25 aprile 1483,quando con Bartolomeo Scorione,priore della confraternita milanese dell'Immacolata Concezione,stipulò il contratto per una Pala da collocare sull'altare della cappella della Confraternita nella chiesa di San Francesco Grande (oggi distrutta). Al contratto presenziarono anche i fratelli pittori Evangelista e Giovanni Ambrogio de Predis,che ospitavano Leonardo nella loro abitazione presso Porta Ticinese ; si tratta della Pala della Vergine delle Rocce che, stando al dettagliato contratto,doveva essere lo scomparto centrale di un trittico. La tavola doveva rappresentare una Madonna col Bambino con due profeti e angeli, la decorazione doveva essere ricca,con abbondanti dorature e l'opera doveva essere consegnata entro l'8 dicembre per un compenso di 800 lire da pagare a rate fino al febbraio 1485. Leonardo interpretò,comunque, il programma in maniera originalissima ; in una supplica a Ludovico il Moro,Leonardo e Ambrogio dè Predis (Evangelista morì alla fine del 1490-91) chiedevano un conguaglio di 1.200 lire,rifiutato però dai frati. La lite giudiziaria si trascinò fino al 27 aprile 1506,quando i periti stabilirono che la tavola era incompiuta e,stabiliti 2 anni per terminare il lavoro,concessero un conguaglio di 200 lire ; il 23 ottobre 1508 Ambrogio incassò l'ultima rata e Leonardo ratificò il pagamento. Sembrerebbe che Leonardo,dato il mancato pagamento delle 1.200 lire,avesse venduto la Tavola per 400 lire al re di Francia Luigi XII,mettendo a disposizione,durante la lite giudiziaria,un'altra versione della Vergine delle Rocce,che rimase nella chiesa fino allo scioglimento della Confraternita nel 1781 (oggi è conservata al National Gallery di Londra ). Durante gli anni trascorsi a Milano Leonardo proseguì con gli studi di meccanica, invenzioni di macchine militari,progettò sistemi d'irrigazione, dipinse ritratti,preparò scenografie per feste di corte. Una lettera di quegli anni mette in evidenza che,però,Leonardo fosse insoddisfatto dei compensi ricevuti, descrivendo anche il suo stato familiare all'epoca. Scrisse al Duca che in 3 anni aveva ricevuto solo 50 ducati,troppo pochi per sfamare “sei bocche” : si tratta della sua,di quelle dei 3 allievi Marco d'Oggiono,Giovanni Antonio Boltraffio e Gian Giacomo Caprotti detto il Salaì,di un uomo di fatica e,dal 1493,di una domestica di nome Caterina,forse la madre naturale di Leonardo che viveva con il figlio dopo essere rimasta vedova. Conclusa la Vergine delle Rocce Leonardo lavorò ad altre Madonne. Una la inviò al re d'Ungheria Mattia Corvino,un'altra, la Madonna Litta,eseguita in massima parte dai suoi assistenti. Lavorò anche ai ritratti ; come il Ritratto di Musico,forse il maestro di Cappella del Duomo milanese Franchino Gaffurio (Lodi,14 gennaio 1451- Milano,24 giugno 1522 ; è stato un teorico musicale,un compositore,cantore e insegnante,e amministratore ). Un altro famoso ritratto è quello della Belle Ferronniere,una donna,forse legata alla corte sforzesca,dall'intenso sguardo che evita aristocraticamente lo sguardo dello spettatore. Sicuramente legato alla committenza ducale è il ritratto di Cecilia Gallerani,detta la Dama con l'ermellino . La presenza dell'animale,oltre a richiamare la nobildonna, alludeva anche all'onorificenza dell'Ordine dell'Ermellino (fu un ordine cavalleresco istituito il 29 settembre 1463 dal re del Regno di Napoli Ferrante d'Aragona. Agli insigniti veniva conferito un collare d'oro con un ermellino per ciondolo, recante il motto latino : malo mori quam foedari (“preferirei morire piuttosto che essere disonorato”) ricevuta proprio nel 1488 dal Moro da parte di Ferdinando I di Napoli. Nei 2 anni successivi le commissioni ducali si fecero più frequenti. Ricevette pagamenti per il progetto del tiburio (è un elemento architettonico che racchiude al suo interno una cupola proteggendola ; generalmente è costituito da un tetto a spioventi chiuso in sommità da una lanterna) del Duomo di Milano. Nei primi mesi del 1489 si occupò delle decorazioni,nel Castello Sforzesco,per le nozze di Gian Galeazzo Maria Sforza e Isabella d'Aragona,presto sospese per la morte della madre della sposa, Ippolita d'Aragona,e rimandate all'anno successivo. In quegli anni Leonardo realizzò anche il grandioso progetto del monumento equestre a Francesco Sforza, l'impresa fu colossale,una statua fusa in bronzo che rappresentava un cavallo impennato,Leonardo dedicò mesi allo studio dei cavalli,frequentando le scuderie ducali,poi i lavori vennero interrotti per riprendere le celebrazioni del matrimonio Sforza- d'Aragona. Il 21 giugno 1490 partì e andò a Pavia per una consulenza sul Duomo,lo ospitarono nell'albergo di Saracino. Rientrato, successivamente,a Milano si dedicò a molte attività,tra cui i festeggiamenti per le nozze di Anna Maria Sforza e Alfonso I d'Este (era l'anno 1491),e quelle di Ludovico il Moro e Beatrice d'Este (era l'anno 1494). Lentamente portò avanti le lavorazioni sulla statua del cavallo che richiedeva una grande quantità di bronzo fuso e calcoli molto minuziosi. Nel 1494 Leonardo ricevette (questo dopo che i lavori sulla statua del cavallo furono sospesi per l'imminente calata di Carlo VIII di Francia,in Italia,il bronzo fu richiesto per la lavorazione delle armi,il progetto fu vanificato,Leonardo rimase deluso ed ebbe molti problemi economici a causa della mancata commissione),però,una nuova commissione, legata al convento di Santa Maria delle Grazie,con la decorazione del Refettorio (è un ambiente rettangolare dove i frati domenicani consumavano i pasti),si decise di affrescare le pareti con una Crocifissione e un'Ultima Cena ,affidata a Leonardo. Nel 1496,molto probabilmente,morì sua madre ; del 2 ottobre 1498 è l'atto notarile con il quale Ludovico il Moro gli donò una vigna tra il Convento di Santa Maria delle Grazie e il monastero di San Vittore al Corpo. Intanto nuvole molto minacciose si stavano già schierando sull'orizzonte milanese : nel marzo 1499 Leonardo si recò a Genova insieme con Ludovico,sul quale incombeva la tempesta di guerra che egli stesso provocò ; mentre andò a Innsbruck,cercando invano di farsi alleato l'imperatore Massimiliano,il 6 ottobre 1499 Luigi XII conquistò Milano. Il 14 dicembre Leonardo fece depositare 600 fiorini nell'Ospedale di Santa Maria Nuova a Firenze e abbandonò Milano. La partenza dalla città occupata dai francesi portò Leonardo, nel dicembre 1499 a Mantova ospite di Isabella d'Este che gli commissionò un ritratto mai completato. Ma nonostante le insistenti lusinghe di Isabella che voleva farlo il pittore di corte sostituendo l'anziano Andrea Mantegna, del quale non apprezzava l'arte né il ritratto,Leonardo rifiutò,e ripartì presto,trovando l'ambiente mantovano molto soffocante e con limitate prospettive di guadagno. Giunse a Venezia nel marzo del 1500. Poi nell'aprile del 1501 (dopo lunghi 20 anni di lontananza) tornò a Firenze,trovò accoglienza presso il canonico Amadori a Fiesole,fratello della defunta matrigna Albiera, suo padre Piero era ancora vivo. Ma che personalità era Leonardo ?
Il Vasari colse il suo aspetto caratteriale di essere docile e amorevole ;infatti scrisse : “Egli con lo splendor dell'aria sua,che bellissima era,rasserenava ogni animo mesto,e con le parole volgeva al sì et al no ogni indurata intenzione. Egli con le forze sue riteneva ogni violenta furia. Con la liberalità sua raccoglieva e pasceva ogni amico povero e ricco,purché egli avesse ingegno e virtù. Per il che ebbe veramente Fiorenza grandissimo dono nel nascere di Lionardo,e perdita più che infinita nella sua morte”. Secondo alcuni le accuse sulla sua presunta omosessualità erano calunnie,però non ebbe relazioni con donne,non si sposò e non ebbe figli.
Le 10 curiosità su Leonardo :
1. Era vegetariano
2. Era un genio,matematico e inventore lo sappiamo,ma che fosse anche molto attraente no. Infatti,era un uomo alto,atletico,e molto bello. Era dotato di grande fascino personale,sorprendentemente bello,fortemente carismatico,d'animo gentile e generoso,avvenente e forte di fisico.
3. La lunghezza del suo scheletro misura 1.73,era avanti con gli anni,capelli lunghi e fluenti cadenti sulle spalle,aveva la barba lunga.
4. Aveva un abbigliamento insolito. Era originale nella preferenza dei colori vivaci. Preferiva tuniche corte e flessibili (nonché comode ).
5. Era affascinante,carismatico,gentile e generoso,un brillante conversatore.
6. Era molto amante degli animali . Si racconta che un giorno trovandosi a un mercato vide delle colombe in gabbia,le comprò tutte,e poi le liberò.
7. Era un burlone e uomo di spirito ; si divertiva a spaventare tutti i suoi amici che andavano a trovarlo.
8. Leonardo,nei primi anni di studi dedicati alla Scienza,sezionò molti animali,e continuò a farlo fino alla vecchiaia. Ma sezionare cadaveri umani era considerato una pratica sporca,notturna,ai confini della moralità perché i cadaveri non si conservavano a lungo,perciò doveva lavorare velocemente e,più volte il Papa lo obbligò a rinunciare ai suoi esperimenti. Per evitare le accuse di eresia praticava le dissezioni di notte,da solo,ed esposto al pericolo di infezioni.
9. Era versatile. Sapeva dedicarsi a molte cose nello stesso tempo,e a sperimentare tecniche sempre nuove,questo lo portò a non terminare molti progetti. Come la Battaglia di Anghiari,commissionata a Leonardo nel 1504 per una Sala del Palazzo Vecchio,che è rimasta incompleta a causa dei suoi numerosi e disperati tentativi di sperimentare tecniche nuove da applicare sul dipinto.
10. Era uno scrittore profilico.
Di cosa morì ?
Il 2 maggio,di Lunedì,1519 morì Leonardo all'età di 67 anni. Successivamente, per volontà e insistenza del re si trasferì ad Amboise ,qui sarebbe stato sepolto nella chiesa di Saint- Florentin. Si spense presso il maniero di Clos- Lucè ; per alcuni studiosi Leonardo fu gravemente colpito da una paralisi alla mano destra che progressivamente lo costrinse a limitarne i movimenti. Questa disfunzionalità sembrerebbe causata da un ictus. Per altri studiosi ebbe un trauma del nervo ulnare,che gli paralizzò la mano,diventando molto rigida e ricurva. Il tutto sarebbe da mettere in stretta relazione con la sua scarsa alimentazione solo vegetariana. Il 23 aprile,poche settimane prima di morire, scisse il suo testamento,firmandolo davanti al notaio Guglielmo Boreau,e a 5 testimoni e a Francesco Melzi,suo grande amico. Dopo la sua morte il corpo venne seppellito nell'edificio che però,qualche anno dopo,venne distrutto. La sua tomba venne aperta e violata molte volte durante le lotte tra cattolici e ugonotti,mentre le spoglie furono poi disperse.
Cos'è il trauma del nervo ulnare ?
La sindrome da compressione del nervo ulnare è una delle patologie più frequenti del gomito ed è provocata dalla compressione del nervo ulnare nel canale cubitale (un tratto osseo situato nella faccia interna del gomito). Il nervo ulnare è continuamente sollecitato nei movimenti del gomito,soprattutto nelle persone dedite ad attività lavorative o sportive che impegnano ripetutamente il gomito. Risente,inoltre,di condizioni predisponenti quali artrosi,malattie metaboliche e traumi. La sintomatologia iniziale è dovuta all'irritazione del nervo che produce torpore e formicolio a livello del IV e del V dito della mano, soprattutto durante il sonno o al risveglio. Causa,inoltre,impaccio funzionale durante l'uso prolungato della mano. La fase successiva viene complicata dalla presenza di dolore e ipotrofia dei muscoli della mano con limitazione dei movimenti. La diagnosi è confermata da opportune indagini strumentali come l'elettromiografia che permette di escludere altre sedi di compressione del nervo o sindromi radicolari di natura cervicale. Il trattamento può essere conservativo nelle forme iniziali,ma non evolutive ; è di tipo chirurgico e prevede la liberazione del nervo ulnare con possibile trasposizione. Tale intervento può essere eseguito in anestesia periferica (è per tutte le zone la cui sensibilità è portata dal sistema nervoso periferico,quindi di arti in generale. L'anestetico è iniettato vicino ai nervi che,portano la sensibilità alla zona da operare,bloccandone il funzionamento) mediante blocco del plesso brachiale (è la rete nervosa preposta all'innervazione sia sensitiva che motoria,dell'arto superiore,il braccio,che controlla i muscoli della spalla,del braccio,del gomito, del polso,della mano e delle dita).
Che cos'è l'ictus cerebrale ?
E' causato dall'improvvisa chiusura o rottura di un vaso cerebrale e dal conseguente danno alle cellule cerebrali dovuto alla mancanza dell'ossigeno e dei nutrimenti portati dal sangue ( ischemia ) o alla compressione dovuta al sangue uscito dal vaso (emorragia cerebrale ). La caratteristica principale dell'ictus è la sua comparsa improvvisa,solitamente senza dolore. Solo nell'emorragia cerebrale c'è spesso mal di testa. I sintomi tipici sono :
. comparsa improvvisa di una mancanza di forza ;
. formicolio e mancanza di sensibilità ad un braccio o ad una gamba ;
. difficoltà nel parlare ;
. vista annebbiata o impedita ;
A volte questi sintomi compaiono solo per alcuni minuti,poi scompaiono completamente,si parla di attacchi ischemici transitori (TIA),che sono molto importanti,in quanto possono essere un campanello di allarme per un ICTUS. Il paziente deve rivolgersi subito al medico.
L'improvvisa sofferenza delle cellule nervose può avvenire per 2 motivi :
. La chiusura di un'arteria cerebrale che impedisce il passaggio del sangue. Si parla di ischemia cerebrale : le cellule nutrite da quell'arteria subiscono un infarto e vanno incontro a morte cellulare ( o necrosi). L'ischemia cerebrale rappresenta l'85% di tutti i casi di Ictus Cerebrale. Un'arteria si può chiudere perché si forma un coagulo ( o trombo) al suo interno o spesso,su un'irregolarità preesistente della parete dell'arteria stessa (la placca ateromatica ) e si parla di trombosi cerebrale ; oppure perché è raggiunta da coaguli partiti da lontano (detti emboli ) solitamente dal cuore o dalle grosse arterie del collo,già colpite da placche ateromasiche e,perciò,si parla di embolia cerebrale.
. L'improvvisa rottura di un'arteria cerebrale,causata di solito da elevati valori di pressione arteriosa. Si parla allora di emorragia cerebrale. Questa rappresenta solo il 15% dei casi di ICTUS. Quando un'arteria si rompe,le cellule cerebrali soffrono non solo perché non ricevono più sangue,ma anche perché il sangue sotto pressione comprime il tessuto cerebrale circostante. L'emorragia cerebrale è causata dalla rottura di una piccola arteria profonda (tipica nell'anziano) o dalla rottura di un aneurisma cerebrale (è una protuberanza permanente,cioè una dilatazione di un vaso arterioso del cervello in corrispondenza del quale la parete si tende,assottigliandosi e formando una bolla). In entrambi i casi, tuttavia,l'ipertensione arteriosa gioca un ruolo fondamentale.
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