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La peste e/o peste nera


 La peste è una malattia infettiva,molto contagiosa,di origine batterica causata dal pericoloso bacillo Yersinia pestis. E' l'agente eziologico di tutte le manifestazioni cliniche della peste : si tratta di un coccobacillo (è un tipo di batterio con una forma intermedia tra i cocchi e i bacilli) Gram-negativo (sono

tutti quei batteri che rimangono colorati di rosa dopo aver subito la colorazione

di Gram),immobile e psicrofilo (cioè in grado di crescere e moltiplicarsi a

temperature comprese tra 0 e 20° C). E' lungo circa 1-3 ųm e largo 0.5- 0.8 ųm.

Fa parte del gruppo di batteri detti “non coliformi”, cioè che non sono in grado

di fermentare il lattosio. Come gli altri bacilli ha una catalasi (è un enzima

appartenente alla classe delle ossidoreduttasi,coinvolto nella detossificazione

della cellula da specie reattive dell'ossigeno. Catalizza la seguente reazione :

2 H2 O2 O2 + 2 H2 O) positiva,ovvero è in grado di dissociare l'acqua ossigenata (H2 O2 ,il perossido di idrogeno ; fu sintetizzato per la prima volta

nel 1818 da Louis Jacques Thènard) in acqua e ossigeno. La sua fermentazione

è acido-mista e si sviluppa meglio in terreni di coltura contenenti sangue.

Si sviluppa a temperature comprese tra i 4 e i 40.8°C (l'ottimale è tra i 28 e i

30.8°C) con pH ottimale tra i 7.2 e i 7.6 ; è in grado comunque di tollerare un

range di pH compreso tra i 5 e 9.6. In coltura e alla colorazione di Giemsa (si

basa sulla differenziazione dei costituenti cellulari che hanno reazione basica,

i quali fissano l'eosina-acida- colorandosi in rosso-arancio) di Wright (la

colorazione di Wright è un esame di laboratorio,istologico,che facilita la

differenziazione dei tipi di cellule del sangue) o di Wayson presenta un

caratteristico cromatismo bipolare,con le estremità colorate intensamente e con

bordi ad areo,una forma che ricorda vagamente una spilla da balia.

Il bacillo deve il suo nome allo scienziato Alexandre Yersin (Alexandre

Èmile Jean Yersin,Aubonne,comune svizzero di 3.281 abitanti,22 settembre

1863-Nha Trang,è una città costiera della costa centro-meridionale del Vietnam,

1° marzo 1943 ; è stato un medico,batteriologo e naturalista che,nel 1894, ad

Hong Kong,scoprì il bacillo della peste- Pasteurella pestis- mettendo a punto

un primo siero) che lo isolò per la prima volta in occasione dell'epidemia scoppiata a Hong Kong nel diciannovesimo secolo. Il genere Yersinia appartiene alla famiglia degli Enterobacteriaceae (sono un'ampia famiglia di

batteri,il cui habitat naturale è costituito dall'intestino dell'uomo e di altri animali),composta da 11 specie,3 delle quali sono patogene per gli umani,

strettamente imparentate fra loro : lo Yersinia pseudotubercolosis e lo Yersinia

enterocolitica. La specie umana non è un ospite ideale per il bacillo,che solo

occasionalmente ha causato terribili epidemie in particolari condizioni igienico-

sanitarie e climatiche ; la presenza del batterio è invece endemica e permanente

in molte specie di mammiferi,tra cui sembra prediligere quali foci i roditori ; è

anche patogeno per alcune specie di uccelli. I mammiferi ospiti frequenti sono

molti,tra cui conigli e pipistrelli,ma anche cani e gatti occasionalmente possono

contrarre l'infezione. Il ciclo di trasmissione di Y.pestis è strettamente legato

alle pulci,e sono questi parassiti i veri agenti di contagio. I roditori sono però

gli ospiti principali,e in ambiente naturale questi sono rappresentate da specie

selvatiche ; in ambienti urbani e antropizzati,invece,le specie ospiti principali

sono il Rattus rattus e il Rattus norvegicus,i quali possono condividere gli

spazi con l'uomo o entrare in contatto con animali domestici. Non sempre i

ratti infetti manifestano sintomi gravi,e talvolta possono essere portatori

asintomatici. Il vettore principale con cui si trasmette,sia agli animali sia

all'uomo,sono le pulci,in particolare la Xenopsylla cheopis ( o pulce del ratto

orientale ; predilige il genere Rattus,responsabile di molte epidemie,anche di

tifo marino : la modalità più diretta di trasmissione avviene quando un parassita si nutre del sangue già infetto di un ratto ed entra successivamente in contatto

con l'uomo. La pulce fu individuata per la prima volta nel Sudan-Repubblica

del Sudan,è uno Stato arabo-africano,che confina con l'Egitto a nord,ed Mar Ross a nord-est,con l'Eritrea e l'Etiopia ad est,con il Sudan del Sud a sud,con la

Repubblica Centrafricana a sud-ovest,con il Ciad a ovest e con la Libia a nord-ovest- e descritta nel 1903 dall'entomologo Charles Rothsehild,in collaborazione con il suo collega tedesco Karl Jordan, i quali le diedero il nome

di Xenopsylla cheopis in onore della piramide di Cheope) ma anche la Pulex

irritans. Lo Y.pestis è un patogeno relativamente “giovane” ; si ritiene che sia

una variante sviluppatasi come clone genetico circa 5.000-7.000 anni fa,dello

Yersinia pseudotubercolosis in seguito all'acquisizione da parte di quest'ultimo

di 3 plasmidi (sono piccoli filamenti circolari di DNA super avvolto a doppia elica,presenti nel citoplasma e distinguibili dal cromosoma batterico per le loro

dimensioni ridotte) patogeni (pMT1,pPCP1 e pCD1) che gli hanno permesso

di implementare un ciclo vitale trasmissibile attraverso le pulci e la capacità

di causare un'infezione sistemica dell'ospite. Durante la sua evoluzione, lo

Y.pestis ha dimostrato un tasso di mutazione (mutazione genetica,si intende

ogni modifica stabile ed ereditabile nella sequenza nucleotidica di un genoma o

più generalmente di materiale genetico dovuta ad agenti esterni o al caso,ma

non alla ricombinazione genetica) variabile non sempre conforme all'orologio

molecolare (è una tecnica utilizzata in evoluzione molecolare per stimare il

tempo che è trascorso dalla separazione tra due specie,a partire dallo studio

delle differenze esistenti nel DNA). Nel 1898 Paul-Louis Simond (Beaufort-

sur-Gervanne,30 luglio 1858- Valence,3 marzo 1947 ; è stato un medico e

biologo francese) dimostrò che la trasmissione dai ratti agli umani avviene

attraverso le pulci : quando la pulce punge un ratto infetto per nutrirsi del suo

sangue,attira il batterio nel suo esofago dove poi si moltiplica causando

l'ostruzione del proventricolo (è una porzione dei sistema digerente di alcuni

animali ; un organo che svolge la funzione di uno stomaco masticatore) .

Tale ostruzione dei visceri causa fame nella pulce e,quindi,un comportamento

più aggressivo. Inoltre,la decimazione delle colonie dei ratti infetti uccisi dalla

malattia,costringe le loro pulci a spostarsi verso ospiti alternativi,come l'uomo.

Una volta che la pulce punge un uomo,nell'atto di deglutire rigurgita il batterio

trasmettendolo nel suo sangue. La peste si manifesta nella forma di 3 diversi

quadri clinici : la peste bubbonica,la peste polmonare e la peste setticemica.


Peste bubbonica . E' un'infezione batterica che si sviluppa e si concentra nel

sistema linfatico ( il sistema linfoide fa parte del sistema circolatorio e del

sistema immunitario,comprende una rete di vasi linfatici : è un sistema di

drenaggio ad un solo verso che trasporta i fluidi dallo spazio interstiziale dei

tessuti al torrente circolatorio,che trasportano verso il cuore un liquido chiaro

chiamato linfa. Il sistema linfoide è stato descritto la prima volta nel XVII secolo in modo indipendente da Olaus Rudbeck- Olof Rudbeck il Vecchio,per

distinguerlo dal figlio,Västerås,città della Svezia sud-orientale,13 settembre

1630-12 dicembre 1702 ; è stato uno scienziato e professore di Medicina

all'Università di Uppsala- Thomas Bartholin- Thomas Bartholinus o Tommaso Bartolino,Copenaghen,20 ottobre 1616-4 dicembre 1680 ; è stato

un medico e anatomista) attraverso la puntura di una pulce infetta o tramite il

morso dei ratti stessi o di altri roditori,inoculando così attraverso la cute il

batterio. Entrato nell'organismo,si diffonde rapidamente ai linfonodi (è un

organo linfoide periferico situato sul decorso dei collettori linfatici drenanti i

tessuti) più vicini,solitamente quelli ascellari o inguinali. Insorge violentemente

dopo un periodo di incubazione da 2 a 12 giorni. Si presenta con : febbre alta,

cefalea,grave debolezza,disturbi del sonno,nausea,fotosensibilità,dolore alle

estremità,vomito e dolore addominale. Tra i primi segni si può formare una

pustola o necrosi (è una forma di morte cellulare in cui le membrane cellulari si sfaldano e gli enzimi cellulari fuoriescono e infine digeriscono la cellula) che

interessa la superficie cutanea nell'area della puntura. L'aspetto clinico più

caratteristico è l'ingrossamento di uno o più linfonodi. Il linfonodo infiammato

viene denominato bubbone,ovvero un rigonfiamento edematoso al cui interno

evolve formando un accumulo emorragico o necrotico. Ciò è la conseguenza

del fatto che il batterio continua a sopravvivere anche dopo essere stato fagocitato dai leucociti (i globuli bianchi,sono cellule mature della porzione

corpuscolata del sangue) e si accumula all'interno del linfonodo,riproducendosi e producendo tossine beta-bloccanti,in grado di bloccare alcune risposte

immunitarie. La maggioranza dei pazienti presenta un solo bubbone. Il 70%

dei pazienti presenta un linfonodo ingrossato in area inguinale,nei restanti casi

la sede è il collo o la nuca,o la catena di linfonodi ascellari,o la regione

femorale. I bubboni generalmente non sono appariscenti : possono avere

qualsiasi dimensione compresa tra 1-10 cm,la loro localizzazione è profonda,

sono soffici al tatto e dolorosi. Spesso sono visibili solo con un indagine

ecografica,o una piccola area di cute eritematosa può essere unico indizio

della loro presenza. Se i bubboni sono duri e tesi è l'indizio che sono molto

infetti,e in alcuni casi si possono trattare come ascessi,applicando però rigorose misure di protezione. E' anche possibile la formazione di bubboni nella regione

mesenterica,causando dolore addominale. La forma bubbonica,se non curata,

nel 40% dei pazienti evolve in una forma più grave. Quando ciò avviene

l'infezione si propaga nell'organismo provocando insufficienza cardiocircolatoria,necrosi che partono dalle dita di mani o piedi per poi

espandersi lentamente,complicazioni renali o emorragie interne. In assenza di

cure,l'evoluzione dell'infezione porta facilmente alla morte. Nel 5% dei casi può causare meningite (è una malattia infettiva del sistema nervoso centrale,

caratterizzata dall'infiammazione delle meningi. La descrizione della meningite

tubercolare : è un'infiammazione delle meningi,in special modo della base

cranica e dei nervi encefalici,causata dal micobatterio tubercolare,allora

chiamata “idropisia nel cervello”,cioè l'accumulo di liquidi sierosi nell'encefalo-è quella parte del sistema nervoso centrale completamente contenuta nella scatola cranica-,è spesso attribuita al medico di Edimburgo,

seconda città più popolosa della Scozia,Sir Robert Whytt-6 settembre 1714- 1776 ; è stato un medico che lavorò e studiò i riflessi inconsci,le meningiti

tubercolare,i calcoli alla vescica urinaria e l'isteria- e a uno scritto apparso

postumo nel 1768. Il primo focolaio epidemico di meningite fu registrato a

Ginevra : è un comune svizzero di 201.818 abitanti,nel 1805). Alternativamente,nei casi meno gravi,la febbre cessa dopo circa 2 settimane.

In taluni casi postumi tra i quali il drenaggio spontaneo dei bubboni che

espellono pus e formano una cicatrice.




Peste setticemica . E' la setticemia sistemica derivante dalla propagazione

del batterio nell'apparato circolatorio (cardiovascolare o cardiocircolatorio,

è l'insieme degli organi deputati al trasporto di fluidi diversi) che lo porta a

raggiungere tutte le parti dell'organismo. Può seguire come seconda fase in

conseguenza del cedimento di uno o più linfonodi quando questi,già trasformati

in bubbone in un processo di infiammazione emorragica,non sono più in grado di contenere il batterio al loro interno. In questo quadro le tossine batteriche

che circolano liberamente possono determinare sindromi da coagulazione

intravascolare disseminata ( CID ; è una condizione in cui si formano coaguli

di sangue in tutto il corpo,bloccando i piccoli vasi sanguigni. I sintomi sono :

dolore toracico,mancanza di respiro,dolore alla gambe,problemi di linguaggio

o nello spostamento di parti del corpo) che colpiscono a partire dalle estremità,

causando necrosi di dita o piedi,ecchimosi diffuse sull'intera superficie del

corpo e vengono esaurite le capacità coagulatorie del corpo causando emorragie negli organi interni. La CID costituisce un quadro estremamente

pericoloso che deve essere trattato in modo aggressivo e tempestivo,in caso

contrario conduce alla morte nel corso di poche ore. Il trattamento antibiotico

riduce drasticamente la mortalità,a condizione che sia molto tempestivo.


Peste polmonare. E' quella decisamente più grave in quanto il focolaio infettivo si sviluppa nei polmoni. Si contrae non attraverso la puntura della pulce,ma respirando materiale infetto. Il periodo di incubazione è più breve, da

1 a 7 giorni,e il quadro si presenta come il decorso di una polmonite fulminante,che all'esame radiografico mostra un infiltrato scarso rispetto alla

gravità del quadro. Il primo sintomo è febbre alta,oltre i 39°,seguita da un

deterioramento molto rapido delle condizioni generali. In un periodo breve, che

può essere da 1-2 giorni,si ha una progressione verso una fase terminale che

può comportare anche un notevole abbassamento della temperatura corporea

oltre che dispnea (difficoltà respiratorie),tosse,emottisi (è l'emissione di sangue

delle vie respiratorie attraverso colpi di tosse),cianosi (colorazione bluastra

della pelle e delle mucose) e grave debolezza. Se non viene curata in tempo,

porta quasi sicuramente alla morte per edema polmonare acuto (EPA ; è un

aumento dei liquidi nello spazio extravascolare polmonare).

E' trasmissibile per via aerea : cioè,tosse e starnuti di persone infette.


Storicamente e anticamente il termine “peste” veniva utilizzato per indicare

genericamente “sventura,rovina”,e pertanto giungono molti riferimenti a

focolai epidemici definiti morbus pestiferus,che potrebbero avere avuto come

causa patogena vari tipi diversi di Y.pestis. Mentre la peste che colpì la città di

Atene nel 430 a. C. fece sorgere risultati di un'epidemia di ebola,vaiolo o di

tifo petecchiale. Anche la peste antonina (o peste di Galeno,dal medico che la

descrisse) che colpì l'Impero Romano nel 167 d. C. decimandolo,durante il governo di Marco Aurelio,si sospettò essere un'epidemia di vaiolo.

Altre potrebbero essere state causate dalla varicella o dal morbillo.

Si ritiene certo invece il coinvolgimento dello Y.pestis nell'epidemia di peste

di Giustiniano (potente epidemia che ebbe luogo nei territori dell'Impero

bizantino,con particolare forza a Costantinopoli- o Nuova Roma o la Città

d'Oro,è l'odierna Istanbul- tra il 541 e il 542 d. C.- VI secolo- sotto il regno

dell'imperatore Giustiniano-Flavio Pietro Sabbazio Giustiniano- che non

contrasse il morbo,ma morirono 10.000 persone al giorno),è stata la prima

pandemia (cioè il rapido diffondersi di una malattia infettiva su scala mondiale)

documentata. Raccontata con dovizia di particolari dallo storico Procopio di Cesarea,che ne descrive le tipologie di sintomi e il decorso,si ritiene che sia

stata responsabile della morte di circa il 40% della popolazione della capitale

bizantina per poi propagarsi,ricomparendo a ondate in modo localizzato,per

tutta l'area mediterranea fino al 750 d. C. circa,causando un numero di vittime

stimato tra i 50 e i 100 milioni . In virtù della sua rapida estensione viene pertanto considerata la prima pandemia della storia. Anche il mondo musulmano non fu risparmiato dalle ondate di questa pandemia : a partire

dall'Egira (indica l'esodo di Maometto,assieme ai primi devoti musulmani,

dalla natia Mecca alla volta di Yathrib) si conoscono almeno 5 pestilenze :

la peste di Shirawayh (627-628 d. C.),la peste di 'Amwas (638-639 d. C.), la

peste violenta (688-689 d. C.),la peste delle vergini (del 706 d. C.) e la peste

dei notabili (716-717 d. C.) . La pandemia più celebre e devastante fu quella

che dilagò intorno alla metà del XIV secolo nota come “peste nera”,considerata

la seconda dopo quella di Giustiniano. Importata dal nord della Cina attraverso

l'Impero mongolo (1206-1368,è stato il secondo Impero più vasto coprendo

24.0 milioni di km2 ,e con una popolazione di 100 milioni di persone),si diffuse

in fasi successive alla Turchia asiatica ed europea per poi raggiungere la Grecia

(ufficialmente Repubblica Ellenica,è uno Stato dell'Europa meridionale, posto

sul lembo meridionale della penisola balcanica),l'Egitto (ufficialmente Repubblica Araba d'Egitto,è un paese trascontinentale che attraversa l'angolo

nord-est dell'Africa e l'angolo sud-ovest dell'Asia attraverso un ponte di terra

formato dalla penisola del Sinai) e la penisola balcanica ; nel 1347 si trasmise alla Sicilia e da lì a Genova ; nel 1348 la terribile e inarrestabile peste nera

infettò la Svizzera (ufficialmente Confederazione Svizzera o Elvetica,è uno

Stato federale composto da 26 Cantoni autonomi) tranne il Cantone dei Grigioni e tutta la penisola italica tranne Milano,inizialmente ; particolarmente

violenta fu l'epidemia a Firenze,dove Giovanni Boccaccio (Certaldo : comune

di 15.593 abitanti di Firenze,giugno 1313 circa- 21 dicembre 1375 ; è stato uno

scrittore e poeta) ne fu testimone e compose il Decameron (o Decamerone,è

una raccolta di cento novelle narrative scritte,probabilmente tra il 1349 e il

1351). Dalla Svizzera si allargò in Francia e in Spagna ; nel 1349 raggiunse

l'Inghilterra,la Scozia (è una nazione costitutiva del Regno Unito. Posta all'estremità settentrionale dell'isola di Gran Bretagna,ne occupa più di 1/3

della superficie con i suoi 78.764 km2 di estensione) e l'Irlanda ; nel 1363,

dopo aver infettato tutta l'Europa,i focolai infettivi si ridussero fino a scomparire. Secondo alcuni studi uccise 1/3 della popolazione del continente,

portandola da 45 milioni a 35-37.5 milioni. La pandemia durò oltre 300 lunghi

anni continuando a ripresentarsi,anche se a ondate minori e più circoscritte,

in molte città europee fino al 1720 circa. Al termine della prima ondata della

grande pandemia,per la popolazione europea iniziò un periodo di ripresentarsi

del ciclo infettivo con le conseguenti numerose vittime,seppur minori.

E' stato osservato che,tra il 1347 e il 1480,la peste colpì le maggiori città europee a intervalli di circa 6-12 anni affliggendo,soprattutto,i giovani e le fasce

più in povertà. A partire dal 1480 la frequenza iniziò a diminuire,attestandosi a

un'epidemia ogni 15-20 anni circa. Negli anni successivi,tra il 1575 e il 1577,

Venezia fu,nuovamente,colpita da quella che è stata definita la più terribile

epidemia di peste della città lagunare dopo quella del 1348. Morirono circa

50.000 persone,circa 1/3 della popolazione cittadina fu crudelmente decimata.

La peste,di origine turco-ungherese,giunse a Venezia in un momento molto difficile per la città ; la Serenissima aveva già perso molti territori nel Mediterraneo,tra cui Cipro,e per non far trapelare la vulnerabilità conseguente

all'epidemia,esitò nell'ammettere la drammaticità della situazione permettendo

l'espandersi del morbo. Solo in un secondo tempo i Provveditori alla Sanità

adottarono le misure necessarie,isolando i contagiati e tentando di combattere

il morbo. Al Lazzaretto Nuovo venivano portati coloro essere sospettati di contagio e se il contagio era sicuro,venivano poi trasferiti al Lazzaretto Vecchio. Ma i contagiati arrivavano a migliaia. Il Senato diede allora l'autorizzazione ad ammassare le persone su barche e navi ancorate in prossimità delle due isole. In tutta la città venivano accesi “fuochi purificatori”,utilizzando legno di ginepro,il cui fumo,secondo i medici del tempo,avrebbe dovuto contrastare il morbo. Tiziano Vecellio,già di 90 anni,

venne contagiato e morì il 27 agosto 1576,precisamente 1 mese più tardi che

il morbo assassino aveva ucciso suo figlio Orazio. Tiziano non fu sepolto in una

fosse comune,ma nella Chiesa dei Frari con un funerale molto rapido. Fu durante questo periodo che si presume sia stata ideata una “tenuta medica

divenuta,successivamente,la maschera veneziana : il medico della peste.

Nessuna cura era possibile e si riteneva che fosse l'aria malsana a diffondere

il male. Nel becco ricurvo della maschera veniva allora posta una mistura di

erbe profumate,aglio e una spugna bagnata d'aceto,con lo scopo di purificare

l'aria e preservare i medici dal contagio. Il 4 settembre 1576 il Senato della

Serenissima decretò di erigere una chiesa intitolata a Cristo Redentore quale

voto per liberare tutta la città dal morbo,e la prima pietra fu posta il 3 maggio

1577. Il progetto venne affidato al Palladio ( Andrea Palladio- Andrea di

Pietro della Gondola,Padova,30 novembre 1508- Maser : comune di 5.137

abitanti della provincia di Treviso,in Veneto,19 agosto 1580 ; è stato un

architetto,tecnico e illustre cittadino della Repubblica di Venezia).

Dopo un lungo periodo di 53 anni di tranquillità,la nuova ondata fece la sua

terribile comparsa nel 1630,e fu nota con il titolo di La Vergine appare agli

appestati,è un'opera pittorica di Antonio Zanchi ( Este : comune di 15.980

abitanti della provincia di Padova,6 dicembre 1631-Venezia,12 aprile 1722 ;

è stato un illustre pittore padovano) che decora una delle pareti dello scalone

della Scuola Grande di San Rocco a Venezia. Nel 1630,durante la guerra di

successione di Mantova e del Monferrato (scoppiò alla morte senza eredi di

Vincenzo II Gonzaga),in cui si trovò coinvolta anche Venezia,tra le truppe

asburgiche si accesero i primi focolai di peste. Si tramanda che a portare il

morbo in Laguna sia stato l'ambasciatore di Carlo I di Gonzaga-Nevers

(Parigi,6 maggio 1580-Mantova,22 settembre 1637,deceduto di peste),cioè

il contendente alla successione mantovana appoggiato dai veneziani. Egli,

già stato contagiato,si recò a Venezia per svolgere la propria missione diplomatica : già isolato in quarantena,le misure precauzionali non vennero

gestite con efficacia. Avendo già contagiato alcuni veneziani con i quali era venuto in contatto,il morbo assassino dilagò e prese rapidamente ad infuriare.

Fu un'epidemia particolarmente virulenta : tra il luglio e l'ottobre di quel tragico anno morirono all'incirca 150.000 persone. Anche nel territorio

milanese si registrarono epidemie,e durante il biennio 1576-1577,a San

Cristòbal de La Laguna del 1582 (fu uno scoppio di focolai di peste bubbonica

che si verificò tra il 1582 e il 1583 sull'isola di Tenerife,nell'allora Impero Spagnolo,uccidendo 5.000-9.000 persone),nell'Italia settentrionale (raccontata

anche da Alessandro Manzoni-Alessandro Francesco Tommaso Antonio

Manzoni,Milano,7 marzo 1785-22 maggio 1873 ; è stato uno scrittore e

poeta,nei Promessi Sposi) e a Siviglia tra il 1647 e il 1652 (causando 60.000

decessi). Nel 1661 l'Impero ottomano fu pesantemente colpito,mentre tra il

1663 e il 1664 un'epidemia si propagò nella Repubblica olandese uccidendo

35.000 persone solo nella città di Amsterdam. Tra il 1665 e il 1666 un'epidemia

di peste bubbonica colpì Londra causando la morte di 75.000-100.000 persone;

l'ultima epidemia interessò Marsiglia nel 1720,uccidendo quasi il 50% di tutta la popolazione cittadina. Un'altra comparsa epidemica del morbo ebbe inizio

intorno al 1855 nella provincia cinese di Yunnan per poi diffondersi globalmente verso la fine del secolo.








E oggi ? Come viene trattata? Esiste un vaccino?


No; al momento non è disponibile nessun vaccino contro il morbo che in passato ha ucciso moltissime persone,anche se è una malattia molto pericolosa

(però curabile),e endemica (cioè può scatenare epidemie periodiche ed è sempre presente nella popolazione),è tuttavia rara,e localizzata soltanto in

alcuni paesi del mondo,perciò non è richiesta la vaccinazione. Esiste,però,la

potente penicillina e tutti i suoi potenti farmaci derivati.

Il trattamento più efficace consiste nella somministrazione di una potente terapia antibiotica per oltre 10 giorni ; di elezione viene utilizzata : la

streptomicina (è un antibiotico batteriostatico a dosi terapeutiche ; fu isolata

nel 1943 da Albert Schatz. La formula : C21 H39 N7 O12 ) o il cloramfenicolo.

Tra le nuove generazioni antibiotiche ci sono la gentamicina (è un antibiotico

amminoglicosidico ad ampio spettro) e la doxiciclina (potente antibiotico

antibatterico ad ampio spettro e penetrazione).






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